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Green pass, Lamorgese: "Tutele specifiche per chi è esposto a minacce"

Il ministro dell'Interno ha sottolineato la necessità di adottare strumenti per prevenire episodi di intolleranza e violenza nei confronti di chi sostiene misure contro la diffusione del Covid

IPA

Il Viminale intende "individuare specifiche misure finalizzate a rafforzare la tutela dagli attacchi mossi sulla Rete non solo nei confronti dei giornalisti ma di tutte le categorie più esposte a episodi di odio, in questa delicata fase storica caratterizzata dalla pandemia". Lo ha detto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese a proposito delle minacce rivolte dai No Green pass ad alcuni esponenti politici e giornalisti. 

Per cercare di fronteggiare l'incremento degli atti intimidatori e di violenza anche verso alcuni cronisti, il ministro dell'Interno ha preso parte alla riunione del "Centro di coordinamento dell'attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori dei confronti dei giornalisti". Il Viminale ha sottolineato la necessità di individuare nuovi strumenti per prevenire questi fenomeni di odio, che attecchiscono in modo particolare sul web e su applicazioni di messaggistica social.

Nel corso dell'incontro è risultato infatti come solo nel 2021 più di una intimidazione su due sia avvenuta sulla rete. Un'esigenza evidenziata anche dai dati di luglio, che hanno registrato un incremento del 19% degli episodi censiti rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. 

Al Viminale hanno partecipato anche il capo della polizia Lamberto Giannini, il vice capo della polizia Vittorio Rizzi, il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Verna e il segretario generale della Federazione nazionale della stampa Raffaele Lorusso.

Minacce indirizzate però non solo ai giornalisti, ma anche ad altre figure schierate a favore del Green pass o del vaccino. In questi giorni su alcuni gruppi social sono stati diffusi messaggi d'odio nei confronti del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ma anche minacce verso l'infettivologo Matteo Bassetti del San Martino di Genova, il primario dell'Opsedale Sacco di Milano, Massimo Galli e verso il virologo Fabrizio Pregliasco.

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