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Covid, attivato fondo da 140 milioni per discoteche, impianti sportivi, cinema rimasti chiusi per i lockdown

"E' un provvedimento doveroso, promesso alle categorie che sono state costrette a restare chiuse per legge", ha commentato Giorgetti

E' stato attivato dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il fondo da 140 milioni di euro per sostenere le attività rimaste chiuse a causa delle misure restrittive anti-Covid. In dettaglio, discoteche e sale da ballo potranno richiedere i contributi a fondo perduto fino a 25mila euro. Palestre, impianti sportivi, parchi tematici, teatri, cinema, musei, fiere potranno richiedere fino a 12mila euro. "Misura doverosa", commenta Giorgetti.

Come funzionerà - I contributi saranno calcolati in base ai ricavi e ai compensi dell'anno d'imposta 2019. Vi rientrano innanzitutto le discoteche, che non hanno mai riaperto. L'importo massimo dei sostegni è di 25 mila euro. Per le altre categorie, gli aiuti saranno suddivisi in 3 fasce: 3mila, 7.500 e 12mila euro, sempre proporzionati ai ricavi del 2019, a patto che la chiusura sia durata almeno 100 giorni. 

Tra queste ci sono le attività legate al settore della montagna, le sale da ballo, le palestre, le piscine, i cinema, i teatri, i convegni, le fiere, i parchi divertimenti e i servizi di catering. In totale, sono 23 le categorie inserite nei codici Ateco previsti dal decreto.


Il decreto interministeriale passa ora al Mef per la firma di Daniele Franco. I termini per l'avvio delle richieste dei beneficiari non sono stati ancora stabiliti, lo farà l’Agenzia delle entrate entro 60 giorni dall’approvazione del provvedimento.

Giorgetti: "Misura doverosa" - "E' un provvedimento doveroso, promesso alle categorie che sono state costrette a restare chiuse per legge - dichiara Giorgetti -, è giusto che discoteche, palestre e altre realtà in condizioni simili abbiano uno strumento speciale avendo pagato un prezzo più alto a causa dei cambiamenti imposti dalle regole restrittive contro il Covid. In occasione degli incontri al Mise, ma anche in altri contesti, questa necessità e urgenza era venuta fuori in maniera determinante. Iniziamo con questo fondo, 140 milioni, che però può essere rifinanziato se sarà necessario".

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