Tre Paesi Ue promettono aiuti a Kabul ma avvertono gli afghani: "Rimanete nel vostro Paese". Si tratta di Austria, Repubblica Ceca e Danimarca, che dicono: "Restate là e sosterremo la regione perché vi aiuti". A margine del Consiglio straordinario Ue, il ministro dell'Interno viennese Karl Nehammer e i due colleghi Jan Hamacek di Praga e Mattias Tesfaye di Copenaghen affermano: "La questione va risolta nella regione afghana".
La posizione della Francia - Per la gestione dei rifugiati afghani servono "umanità nell'accoglienza ma fermezza nei controlli". A chiederlo è il ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, secondo il quale occorre però "mettersi d'accordo su questi tre temi: sicurezza, controllo dell'immigrazione irregolare e accoglienza dei rifugiati". Secondo Darmanin è necessaria un'intesa a livello europeo, altrimenti il rischio e di tornare alla crisi dei migranti del 2015.
Ue: "Evitare la crisi del 2015" - E proprio lo spettro della crisi del 2015 è stato evocato dal commissario Ue agli affari interni, Ylva Johansson. "Dobbiamo evitare una crisi umanitaria, una crisi dei migranti e minacce alla sicurezza. Dobbiamo agire tutti insieme ora e non aspettare di avere grandi flussi migratori alle nostre frontiere, o terroristi più forti", ha detto, spiegando che è "possibile evitare una situazione come quella del 2015". Per farlo, occorre però "agire per sostenere la gente in Afghanistan".
Lamorgese: "Paesi Ue disponibili ad accogliere profughi" I ministri degli Esteri dei Paesi Ue hanno manifestato "piena disponibilità a un approccio ordinato e completo degli arrivi degli afghani" e anche la volontà di offrire "accoglienza alle persone che fuggono da situazioni difficili". Lo ha detto il titolare del Viminale Luciana Lamorgese, al termine del Consiglio straordinario sull'Afghanistan. E' stato anche approvato un testo "arricchito con un riferimento a un forum per i reinsediamenti".