Reputazione da folle e stravagante genio, figura centrale nell’evoluzione della musica reggae, manipolatore e innovatore del suono. Tutto questo è stato Lee "Scratch" Perry, morto a 85 anni, il cui lavoro pionieristico con il roots reggae e il dub ha aperto nuovi orizzonti alla musica giamaicana. Il primo ministro giamaicano Andrew Holness ha reso omaggio all'"indimenticabile" artista su Twitter, lodando il suo "straordinario contributo" alla musica.
La causa del decesso dell'artista, avvenuto all'ospedale di Lucea, nel nord-ovest della Giamaica occidentale, non è stata precisata, come riferisce la stampa locale. Il primo ministro giamaicano sui social ha scritto: "Le mie profonde condoglianze alla famiglia, agli amici e ai fan del leggendario produttore discografico e cantante, Rainford Hugh Perry, affettuosamente conosciuto come Lee 'Scratch' Perry. Ha lavorato e prodotto vari artisti, tra questi Bob Marley and the Wailers, i Congos, Adrian Sherwood, i Beastie Boys e molti altri".
I ritmi fluttuanti e in loop prodotti da Perry ricamarono il suono roots reggae che Bob Marley ha reso famoso in tutto il mondo, mentre la sua produzione dub, con il suo uso ammaliante dei suoni spaziali e dell'eco, avrebbe avuto una profonda influenza sulla musica a venire dal post-punk, passando per l'hip-hop, dance ed elettronica. Keith Richards una volta lo descrisse come "il Salvador Dalí della musica. È un mistero. Il mondo è il suo strumento. Devi solo ascoltare. Scratch è uno sciamano".
Lee Perry nasce a Kendal, in un'area rurale della Giamaica, il 20 marzo 1936. A fine anni 50 si sposta nella capitale Kingston.Viene assunto da Clement "Coxsone" Dodd, boss dell'etichetta Studio One, come assistente, poi come talent scout, DJ, store manager e songwriter. Scriverà per Bob Marley alcune delle canzoni cult come "Concrete jungle" e "Sun in shining". Dopo la separazione da Dodd, inizia a lavorare con il produttore Joe Gibbs, anche lui messo poi da parte da Perry che stava diventando sempre più indipendente.
Forma la sua band di supporto, gli Upsetters (in cui militato tante star tra cui membri poi dei Wailers di Marley), e la sua etichetta Upsetter Records con cui pubblica una serie di 45 giri (che girano intorno all'immaginario spaghetti-western e kung-fu) "Return of Django", "Clint Eastwood", "The Good, the Bad and the Upsetters", “Kung-Fu Man” e soprattutto i due album "Soul Rebels" e "Soul revolution". Ziggy Marley aveva detto: "Scratch ha aiutato mio padre a guardare più a fondo in se stesso. E' stato determinante nella carriera di mio padre".
Nel 1973 Perry costruisce il suo studio, il rinomato Black Ark, aprendo la strada (insieme a King Tubby) alla tecnica delle versioni dub delle tracce reggae, con il basso enfatizzato, la voce a volte rimossa e il riverbero aggiunto per creare uno spazio sonoro echeggiante. "Credo che lo studio deve essere come una cosa vivente, con una vita propria. La macchina deve essere viva e intelligente. Poi metto la mia mente nella macchina e la macchina esegue la realtà".
Dal Black Ark escono capisaldi prodotti da Perry come "War Ina Babylon" di Max Romeo, parte dell'ondata reggae politicizzato a metà degli anni 70, e "Heart of the Congos" dei Congos. Ma anche il successo di Junior Murvin "Police and Thieves", e che è stato poi ripreso dai Clash.
Misticismo e follia hanno percorso tutta la sua vita. Tra gli episodi più eclatanti, Perry brucia i suoi studi nel 1983, convinto che siano posseduti da spiriti maligni. Continua poi costantemente a registrare negli anni a venire. Ha vinto un Grammy Award per l'album del 2003 "Jamaican ET" e ha collaborato con artisti eterogenei come George Clinton, Moby, Orb, Beastie Boys, Adrian Sherwood e Mad Professor. Nel 2008 è uscito un documentario sulla sua vita, "The Upsetter", con la voce narrante di Benicio Del Toro.