A VENTOTENE

Mattarella: "Ue assente sull'Afghanistan" | Allarme migranti: "Sconcertato da chi difende i diritti ma senza accoglienza"

Il presidente della Repubblica ha risposto alle domande dei ragazzi durante la commemorazione per l'ottantesimo anniversario del Manifesto di Ventotene

Sergio Mattarella ha parlato della drammatica situazione in Afghanistan puntando il dito verso un'Ue "assente" quando invece servirebbero "una politica estera e difesa comuni". In occasione dell'80esimo anniversario del Manifesto di Ventotene, il Capo dello Stato ha lanciato un monito per la gestione dei flussi migratori: "Serve un dialogo collaborativo per governare il fenomeno o rischiamo di essere travolti da un fenomeno incontrollabile".

Mancanza di accoglienza "sconcertante" - Secondo il Capo dello Stato, "appare sconcertante che da parte degli europei ci sia stata grande solidarietà verso gli afghani 'purché rimangano lì e non vengano da noi perché non li accoglieremo'. Questo non è all'altezza dei valori e del ruolo dell'Unione". Mattarella ha continuato a invocare "una voce unica", definendo questa prospettiva "importante anche per gli Stati Uniti". 

I migranti e il rischio di un "fenomeno incontrollabile" - Dopo la situazione in Afghanistan, il presidente ha spostato l'attenzione sul fenomeno dei flussi migratori. "Serve un dialogo collaborativo per governare insieme il problema", ha sottolineato Mattarella. Che poi avverte: "Solo una politica comunitaria può evitarci di essere travolti da un fenomeno incontrollabile". L'inquilino del Quirinale punta il dito contro le logiche di partito: "So bene che molti paesi sono frenati da preoccupazioni elettorali, ma così finiremo per affidare la gestione delle migrazioni agli scafisti e ai trafficanti di esseri umani. Alcuni esponenti continuano a essere 'distratti' di fronte alle condizioni di chi fugge per fame e persecuzione". 

La situazione Ue post-Covid - Nell'anniversario del Manifesto di Ventotene, uno dei testi fondanti della comunità europea unita, il Capo dello Stato ha aperto una parentesi sul futuro dell'Unione. "La situazione dopo il Covid è molto cambiata e strumenti come il Next Generation Eu hanno permesso di affrontare la pandemia. I gelidi antipatizzanti si diano pace perché questi strumenti resteranno, non saranno una tantum". Il pensiero del Presidente è andato anche ai giovani presenti: "Sono convinto che nel 2050 saremo all'altezza di quell'orizzonte di libertà a cui si sono ispirati 80 anni fa, ma soprattutto spero che l'Europa sarà all'altezza di dare risposte adeguate alle aspirazioni dei giovani".