A due giorni dalla scadenza del ritiro delle truppe Usa dall'Afghanistan, Kabul si trasforma nel campo di battaglia della guerra degli Stati Uniti all'Isis-K, che minaccia le operazioni di evacuazione. Un boato ha scosso la popolazione nella capitale per un attacco Usa con un drone che ha colpito un'auto "con diversi kamikaze" pronti a attaccare di nuovo l'aeroporto. Nel raid è stato centrato anche un palazzo: la deflagrazione ha causato la morte di 9 civili, tra cui 6 bimbi. Inizialmente si era parlato di episodi separati.
Inizialmente si era parlato di episodi separati Il Pentagono aveva fatto sapere di non avere indicazioni di vittime civili. "Le forze americane hanno condotto un raid di autodifesa contro un veicolo a Kabul, eliminando un'imminente minaccia dell'Isis-K all'aeroporto", aveva confermato il Pentagono, sottolineando di ritenere "che il target sia stato colpito". La Difesa Usa aveva parlato di "significative esplosioni secondarie dal veicolo", a testimonianza della presenza "di una significativa quantità di materiale esplosivo". Il sito d'informazione britannico The Guardian segnalava che il raid e l'esplosione del palazzo fossero incidenti "separati". Anche i talebani avevano inizialmente descritto i due attacchi come non collegati.
La rettifica: il raid ha colpito un palazzo La rettifica è arrivata attraverso le parole di un funzionario afghano intervistato da Associated Press. L'uomo ha spiegato che "alcuni bambini sono stati uccisi nel raid americano, che ha colpito un veicolo che trasportava attentatori suicidi dell'Isis-K a Kabul. Il razzo ha colpito anche un edificio a nord-ovest dell'aeroporto della capitale. Quest'ultimo episodio era stato segnalato come un evento separato dall'attacco Usa, ma si è poi rivelato essere lo stesso", ha aggiunto.
Decimata una famiglia Un testimone ha parlato di nove persone, componenti di un'unica famiglia, uccise. Tra le vittime almeno sei sono minori, due dei quali di soli due anni. La Cnn ha riferito che un funzionario americano ha confermato la posizione del raid nel quartiere Khaje Bughra di Kabul. Lo stesso quartiere dove è stata centrata la casa. "Non siamo l'Isis o Daesh e questa era una casa di una famiglia, dove vivevano i miei fratelli con le loro famiglie", ha detto il parente delle vittime in lacrime. Un uomo di nome Ahad, che ha detto di essere un vicino di casa, ha dichiarato alla Cnn di aver sentito il rumore del razzo e un forte scoppio, e si è chinato per mettersi al riparo, prima di cercare di aiutare a salvare i suoi vicini. Un giornalista locale che ha visitato la scena subito dopo l'attacco aereo ha riferito che i familiari delle vittime gli hanno riferito che c'erano due auto parcheggiate, in una delle quali uno dei padri e i suoi tre figli, che si stavano preparando per andare a un evento.
L'allarme attentati Il fumo nero che si è levato nel cielo della capitale afghana ha ricordato che nessuno è al sicuro in città. Sabato sera il presidente Usa Joe Biden aveva parlato di "un attacco molto probabile nelle prossime 24-36 ore". Mentre l'ambasciata americana a Kabul ha messo in guardia i propri cittadini per una "minaccia specifica e credibile vicino all'aeroporto". Allarmi simili a quelli lanciati prima dell'attentato kamikaze del 26 agosto che ha ucciso 170 persone di fronte ai cancelli dell'aeroporto, seguito dalla prima rappresaglia Usa con l'attacco nella regione del Nangarhar che ha ucciso due menti dell'Isis-K, la branca afghana dello Stato Islamico.
Rischio di altri attacchi "C'è il rischio di altri attacchi entro il 31 agosto", ha avvertito anche il segretario di Stato americano Antony Blinken, segnalando che questo "è il momento più pericoloso", mentre si avviano alla conclusione le evacuazioni occidentali. "Restano ancora 300 americani" da portare via da Kabul, ha aggiunto Blinken, mentre è decollato l'ultimo volo del Regno Unito chiudendo, dopo 20 anni, anche la missione britannica in Afghanistan.
I talebani consentiranno a chi ha l'autorizzazione di lasciare il Paese I talebani consentiranno a tutti i cittadini stranieri e afghani con autorizzazione di viaggio rilasciata da un altro Paese a lasciare l'Afghanistan. Lo afferma una dichiarazione congiunta rilasciata dall'alto rappresentante Ue, Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Spagna, Germania e altri Paesi. "Abbiamo ricevuto assicurazioni dai talebani che tutti i cittadini stranieri e qualsiasi cittadino afghano con autorizzazione di viaggio dai nostri Paesi potranno procedere in modo sicuro e ordinato verso i punti di partenza e viaggiare fuori dal Paese", si legge nella nota.
Concluse le evacuazioni, i talebani assumeranno pieno potere Una volta concluse le partenze delle forze americane, i talebani assumeranno il "pieno controllo" dell'aeroporto di Kabul, ha annunciato intanto una fonte ufficiale dei militanti. Ma se l'Occidente parte, la Turchia resta e riapre la sua ambasciata a Kabul. Ankara - alla quale probabilmente sarà affidata in parte l'operatività dello scalo di Kabul con tecnici civili - intende mantenere una missione diplomatica in Afghanistan, a differenza di altri Paesi, che prima di ripristinare relazioni diplomatiche chiedono prove tangibili dai Talebani in termini di rispetto dei diritti umani e bando del terrorismo.
Nuovo governo e meno diritti Ma con il passare delle ore, e malgrado le promesse, l'Emirato islamico sembra mostrare il suo vero volto, fatto di studentesse e studenti separati all'università e di voci femminili bandite dalle radio e televisioni di Kandahar, tra le ultime novità annunciate dagli islamisti. La crisi economica poi inizia a gettare la popolazione nel panico: centinaia di persone si sono ammassate fuori dalle banche di Kabul nella speranza di prelevare qualche soldo dai loro conti inaccessibili. Per tutta risposta sono state bastonate dai talebani, che hanno lanciato sassi per disperdere la folla.
Continua la resistenza in Panshir Intanto i nuovi padroni del Paese hanno deciso di fare chiarezza sulla sorte del loro leader supremo, Hibatullah Akhundzada: dopo le speculazioni delle ultime settimane, un portavoce dei militanti ha annunciato che si trova a Kandahar, e che presto apparirà in pubblico. E continua lo stallo sul Panshir, centro della resistenza anti-talebana dove quasi tutte le reti internet e di telecomunicazioni sono state tagliate dai talebani. Per l'ambasciatore russo a Kabul, Dmitry Zhirnov, i militanti potrebbero conquistare il territorio a breve, ma l'idea resta ancora quella di una soluzione pacifica, per la quale continua il negoziato tra le forze ribelli di Ahmed Massoud e gli islamisti.