il caso a motta sant'anastasia

Targa "maschilista" sulla panchina rossa contro i femminicidi: è polemica nel Catanese

Sindaco e amministrazione di Motta Sant'Anastasia nella bufera per queste parole: "Il valore di un uomo lo vedi nel sorriso della donna che ha accanto"

"Il valore di un uomo lo vedi nel sorriso della donna che ha accanto". Queste parole, incise sulla targa della panchina rossa allestita a Motta Sant'Anastasia (Catania), all'indomani dell'omicidio di Vanessa Zappalà, la 26enne uccisa ad Aci Trezza dall'ex, hanno scatenato la polemica. Nel mirino il sindaco della cittadina, Anastasio Carrà, e la sua giunta. "Quella frase maschilista non può rendere onore alle vittime di femminicidio", è l'accusa mossa da associazioni, cittadini e consiglieri dell'opposizione.

"Non credo si possano scegliere parole peggiori per commemorare le vittime del femminicidio", si legge nella pagina Facebook "Laboratori di genere". Dura anche la posizione del consigliere Danilo Festa, che sempre sui social, prende le distanze dalla vicenda. 

"Ringrazio l’Amministrazione leghista di non avermi coinvolto nella realizzazione di questa imbarazzante targa, - scrive il consigliere Festa. - Oltre a inserire i nomi di battesimo dei singoli consiglieri di maggioranza, consegnando al paese un messaggio di parte (per non dire propagandistico) e non universale (così come dovrebbe essere), si utilizza una frase che pone al centro l’uomo e il suo “valore” quantificato dal sorriso di una donna, magari intenta a esprimere il proprio valore, sottaciuto e meno importante di quello dell’uomo, pulendo casa o lavando i piatti. Una frase banale e dannosa. Lo dico sempre, le parole sono importanti e lo sono molto più dei gesti. Purtroppo c’è ancora tanta strada e tanto lavoro da fare".