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Afghanistan, Di Maio: "Evacuati tutti gli italiani" | Atteso a Roma l'ultimo C-130

Sul futuro del Paese mediorientale, il ministro degli Esteri ha sottolineato che "il dialogo con la Russia è imprescindibile"

Afghanistan, i militari italiani in prima linea nelle operazioni di evacuazione

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Sono migliaia i cittadini afghani evacuati dall'Afghanistan, dopo che il Paese è entrato in crisi, grazie all'operazione "Aquila Omnia" che vede impegnati i militari delle Forze Armate. Sette i velivoli da trasporto tattico e strategico C130-J e KC-767A usati per il viaggio in Italia. "L'evacuazione dei cittadini afghani da Kabul è un'operazione molto complessa e delicata. Un lavoro di squadra grazie alla collaborazione tra i ministeri della Difesa, Esteri, Interni e i servizi di informazione sia italiani sia degli Alleati Nato", ha affermato il titolare della Difesa, Lorenzo Guerini, durante la sua visita presso il Comando Operativo di Vertice Interforze a Roma. 

A poche ore dagli attentati all'aeroporto di Kabul, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha fatto sapere che "tutti gli italiani in Afghanistan che volevano rientrare sono rientrati e circa 4.900 cittadini afghani sono stati evacuati". Intanto è atteso per sabato 28 agosto l'arrivo a Fiumicino dell'ultimo C-130 italiano del ponte aereo allestito per mettere in salvo i profughi. A bordo ci saranno una cinquantina di afghani e altro personale.

"È appena partito da Kabul il volo dell'Aeronautica Militare che riporterà in Italia, oltre ai civili afghani, anche il nostro console Tommaso Claudi, l'ambasciatore Pontecorvo e i carabinieri del Tuscania che erano rimasti ancora sul posto - ha scritto su Facebook Di Maio -. Sono state giornate infinite e di grande sacrificio per i nostri diplomatici e militari. Sul campo, fino all'ultimo istante utile, hanno aiutato migliaia di civili afghani, a partire da donne e bambini, a lasciare il Paese, oltre a tutti gli italiani che hanno scelto di tornare a casa". 

Prima di lasciare il Paese mediorientale, proprio l'ambasciatore Stefano Pontecorvo, coordinatore per la Nato delle operazioni di evacuazione, ha scritto su Twitter: "Lascio Kabul col cuore pesante. La mia gratitudine a tutti gli alleati e partner della Nato per il massiccio sforzo di evacuazione dall'Afghanistan, nonostante tutte le sfide. La Nato ha svolto un ruolo chiave nel far uscire migliaia di persone e si è impegnata a portare altri in salvo. Grazie all'Italia per averci fatto volare fuori".

Il titolare della Farnesina ha poi rivolto un pensiero a diplomatici e militari le cui giornate "sono state infinite e di grande sacrificio". "Sul campo - ha aggiunto - fino all'ultimo istante utile, hanno aiutato migliaia di civili afghani, a partire da donne e bambini, a lasciare il Paese, oltre a tutti gli italiani che hanno scelto di tornare a casa. Tutti insieme hanno fatto un lavoro immenso, di cuore, e hanno dimostrato di essere una grande squadra che ha messo passione, impegno e altruismo al primo posto. Un doveroso ringraziamento al ministero della Difesa e alla nostra intelligence: hanno lavorato senza sosta anche per proteggere i nostri connazionali ancora a Kabul. Tutto il popolo italiano vi sarà grato per quello che avete fatto. Ogni vostro singolo sforzo ha permesso di salvare vite umane. Siamo orgogliosi di voi".

Sul futuro dell'Afghanistan, il ministro degli Esteri ha sottolineato che "è essenziale uno stretto coordinamento internazionale. In questo contesto il dialogo con la Russia è imprescindibile". Di Maio, in conferenza stampa con il capo della diplomazia russa Lavrov, ha quindi definito Mosca "un attore fondamentale".

Attentato a Kabul, il giorno dopo: lacrime e dolore

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In Afghanistan è il giorno delle lacrime e del dolore dopo l'attentato suicida avvenuto nei pressi di uno degli ingressi dell'aeroporto di Kabul. Sono oltre 200 le vittime dell'esplosione e tra queste ci sono bambini e civili afghani e soldati americani. L'attacco è stato rivendicato dal gruppo estremista dell'Isis-K.

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