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Napoli, Tiziana Cantone non si è suicidata: per il medico legale fu strangolata

Sul collo della donna ci sono due lesioni: una da strangolamento e l'altra  idonea a simulare un'impiccagione

Emergono nuovi dettagli sul caso di Tiziana Cantone, la 31enne che si è suicidata il 13 settembre 2016 dopo la diffusione di alcuni video hot che la ritraevano. Sul collo della donna ci sono due lesioni: una da strangolamento e una seconda idonea a simulare un'impiccagione. È quanto ipotizzato in un parere pro veritate emesso dal medico legale Mariano Cingolani (ordinario presso l'Università di Macerata), incaricato da Emme-Team, il gruppo di studio legali che assiste da quasi due anni Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone. 

Una "mamma coraggio" che con la sua determinazione è riuscita prima ad incidere sull'approvazione della legge sul revenge porn e poi a far riaprire il caso giudiziario dalla Procura di Napoli Nord (sostituto Giovanni Corona), che da qualche mese indaga per omicidio volontario - per ora senza indagati - e per vederci chiaro ha fatto riesumare il corpo della Cantone per effettuare quella autopsia mai realizzata.

Tiziana Cantone non si sarebbe suicidata -  Il parere di Cingolani, emesso sulla base di alcune fotografie, aggiunge nuovi particolari ad una vicenda che si trascina da anni, e conferma ovviamente quanto sostenuto dalla Giglio e da Emme-Team, secondo cui Tiziana non si sarebbe suicidata con la pashmina ritrovata attorno al suo collo dalla zia, ma sarebbe stata uccisa, forse con la stessa pashmina, per cause peraltro al momento ignote.

Si attende l'esito dell'esame autoptico - Il parere si aggiunge a mole di documenti difensivi presentati negli ultimi due anni da Emme-Team alla Procura con sede ad Aversa (Caserta). Sulla vicenda si attende soprattutto l'esito dell'esame autoptico non ancora presentato alla Procura dai consulenti nominati nei mesi scorsi.

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