per covid e brexit

Gb, dai supermercati allarme per le forniture: "Natale a rischio"

Migliaia di camionisti europei necessari per il trasporto delle merci non sono più tornati a lavorare a causa del Covid e della Brexit: molte catene di fast food sono in ginocchio, ira degli inglesi sui social  

Scaffali vuoti, da Londra a Manchester, passando per Cambridge e Birmingham: tutta la Gran Bretagna è alle prese con una crisi di approvvigionamento che sta mettendo in ginocchio catene di supermercati e fast food. Colpa della Brexit e del Covid: un mix "perfetto" che ha costretto migliaia di camionisti europei necessari per il trasporto delle merci a non tornare più in Inghilterra a lavorare.

McDonald's ha dovuto rinunciare a vendere milkshake e bibite in bottiglia in molti dei suoi locali; la settimana scorsa la nota catena americana Nando's ha chiuso 50 dei suoi 450 punti vendita per mancanza di polli. Sui social impazzano le foto degli scaffali vuoti nei supermercati: "E' la carenza peggiore che io abbia mai visto", ha detto Steve Murrells, chief executive di Co-operative, uno dei maggiori gruppi di vendita al dettaglio del Regno Unito. 

Rischiamo di "cancellare nuovamente il Natale", dichiara al Guardian il direttore della catena di supermercati Iceland, Richard Walker, che esorta il governo a intervenire sulle regole della Brexit per permettere di assumere camionisti all'estero. 

A mancare non sono solo i camionisti, ma anche i lavoratori negli impianti di lavorazione della carne e i braccianti che raccolgono frutta e ortaggi: molti rivenditori offrono bonus a chi accetta posti di lavoro. Un cortocircuito senza precedenti che ha toccato contemporaneamente settori come logistica, commercio, ristorazione, edilizia e agricoltura.