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Hyundai, reti da pesca e il mare da proteggere di Lampedusa

Con le reti da pesca recuperate e riciclate si produce il filato Econyl, che serve fra lʼaltro per i rivestimenti della Ioniq 5

Proteggere le acque di Lampedusa grazie a Healty Seas e la partnership di Hyundai. Il gruppo automobilistico aggiunge così alla lotta contro le emissioni nocive degli autoveicoli quella contro lʼinquinamento dei mari. E il fondale marino di Lampedusa, con i suoi habitat naturali e artificiali (relitti) è un patrimonio da preservare.

I mille modi di aiutare i mari

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Il progetto di Healthy Seas e Hyundai, con il supporto dellʼesploratore marino Mario Arena e di 14 volontari della Society for the Documentation of Submerged Sites (SDSS), è durato circa un mese fra giugno e luglio 2021. Un lavoro di squadra, nel corso del quale sono stati identificati vari relitti, molti bellici che risalgono agli anni dal 1941 al 1943, divenuti nel tempo degli habitat importanti per molte specie di pesci del Mediterraneo. Nellʼopera di pulizia dei fondali, sono state rimosse le reti da pesca abbandonate, che ricoprivano due relitti presenti nel fondale attorno allʼisola.

Un problema enorme quello delle attrezzature da pesca abbandonate, visto che si stima in oltre 640 mila tonnellate di chilogrammi il peso di quelle lasciate nei mari di tutto il mondo ogni anno. Scendendo fino a 76 metri di profondità, i subacquei hanno trovato una rete da traino di recente persa sul relitto del piroscafo postale Egadi, e a causa delle sue grandi dimensioni è stato possibile rimuoverne solo la metà. La seconda rete è stata individuata a più di 60 chilometri da Lampedusa sul relitto Narval, un sottomarino francese affondato durante la Seconda Guerra Mondiale e nel cui naufragio persero la vita 50 membri dellʼequipaggio.

La partnership con Hyundai permette a Healthy Seas di espandere i suoi programmi in tutta Europa, volti anche a garantire una nuova vita ai materiali recuperati. Le reti da pesca in nylon, infatti, sono affidate ad Aquafil, azienda che si occuperà di pulirle, selezionarle e, insieme ad altri rifiuti di nylon, riciclarle producendo un nuovo materiale chiamato Econyl, un filato usato per costumi da bagno, abbigliamento sportivo, tappeti e persino rivestimenti interni delle automobili, come avviene su Nuova Hyundai Ioniq 5.

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