La più anziana è la bisnonna ultranovantenne, che non ha dormito e mangiato per dieci giorni; la più giovane è una bimba di appena 44 giorni, arrivata su un cuscino tra le braccia della giovane madre. E nel mezzo, ci sono gli altri fratellini e sorelline: dieci persone in tutto per quattro generazioni. E' una delle famiglie evacuate dall'Afghanistan e arrivata a Parma direttamente da Kabul.
Ad accoglierli la Croce Rossa di Parma e il corpo infermiere volontarie. Una di loro, Mariella, racconta all'Ansa dei volti provati dalla fuga e degli sguardi smarriti anche per le difficoltà di comunicazione: parlano solo il Dari, la lingua principale dell'Afghanistan.
"Vedere quella mamma, lo sguardo perso, scendere dall'autobus dell'Esercito con un fagotto in grembo, una neonata su un cuscino, ci ha stretto il cuore". "La bisnonna di novant'anni era stremata. Appena ha visto un letto ci si è buttata sopra e ha dormito per ore. I bambini sono scesi scalzi e un po' intimoriti dal mezzo militare - continua - Appena ci hanno visto hanno riconosciuto il simbolo universale della Croce Rossa. Si sono rasserenati e ci hanno dato la mano. Nell'altra stringevano un sacchetto di plastica con qualche vestito".
Si tratta di famiglie benestanti, i capifamiglia collaboravano con le nostre diplomazie. Sono arrivati con veli e abiti di seta, anche se senza scarpe. Chi con uno zaino, un piccolo bagaglio, ma i più da una vita agiata si sono ritrovati a possedere solo quel che indossano. Sono stremati. Si sono affidati totalmente a noi - racconta ancora Mariella - Siamo rimasti colpiti dalla loro umiltà, dalla grande dignità. Catapultati da casa loro a un Paese di cui non conoscono nemmeno la lingua".
La bimba di 44 giorni è arrivata in uno stato di disidratazione per cui è stata ricoverata in ospedale a Parma, ma sta bene e sarà dimessa. La Croce Rossa di Parma e il corpo infermiere volontarie si stanno muovendo per raccogliere giochi per i bambini. Al momento c'è bisogno solo di questo.