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Scuola, le regole e i divieti per scongiurare la Dad: ecco come si tornerà in classe

Il primo giorno si avvicina ma la discussione sulla ripartenza è ancora nel vivo. Se alcuni punti sembrano ormai chiari, altri rimangono abbastanza oscuri. Il sito Skuola.net ha provato a fare una sintesi: Green Pass, mascherine, distanziamento e tutto quello che c’è da sapere

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Un labirinto fatto di regole, obblighi, divieti e indicazioni: è quello all'interno del quale dovranno districarsi i protagonisti del mondo della scuola per provare a tornare alla normalità a partire già dall'anno scolastico in partenza a settembre 2021. L'obiettivo del Ministero è chiaro: ripartire con la didattica in presenza al 100%, per tutti, per tutto l'anno (salvo situazioni di reale emergenza). Per fare ciò, studenti, docenti, personale scolastico, presidi e famiglie dovranno attenersi a quanto prodotto nell'ultimo mese dal Governo e dagli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, in collaborazione anche con le parti sociali. E che si è tradotto in decreti, protocolli, circolari che mettono nero su bianco, disciplinandolo, praticamente ogni aspetto. Il sito Skuola.net ne ha riassunto i punti principali analizzando i documenti messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione.

Green Pass obbligatorio per docenti e personale scolastico, ma non per gli studenti 

Partiamo dal nodo più spinoso: la questione vaccinale. Per gli studenti, al momento, c'è assoluta libertà di scelta. Fanno eccezione gli universitari, che invece dovranno avere la certificazione verde per lezioni ed esami. I docenti e il personale scolastico (compresi gli addetti alle mense e all'amministrazione), invece, pur non avendo alcun obbligo vaccinale per poter entrare a scuola dovranno essere in possesso del Green Pass; quindi dovranno essere o vaccinati o guariti dal Covid. In alternativa, si dovrà esibire un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

Ovviamente sono esonerate le categorie esenti dalla campagna vaccinale, purché la loro condizione sia certificata da una struttura sanitaria. In questo caso, tuttavia, le scuole potranno utilizzare una parte delle risorse extra stanziate per il ritorno a scuola in sicurezza per coprire il costo dei tamponi diagnostici. Che invece saranno a carico dei no vax, ovvero chi decide di non vaccinarsi per scelta. 

Sospensione e sanzioni per chi non ha il Green Pass

Per i docenti, il mancato rispetto di queste prescrizioni, come ribadito anche dal ministro dell'Istruzione Bianchi, verrà considerato come assenza ingiustificata. Ciò vuol dire niente stipendio e, dopo 5 giorni consecutivi di assenza, sospensione del rapporto di lavoro. Da quel momento, perciò, gli istituti potranno convocare un supplente. A tal scopo, è stato stanziato un fondo di 358 milioni per le supplenze di personale assente ingiustificato.

Previste, però, anche delle sanzioni economiche; in capo sia ai dipendenti sia ai dirigenti scolastici. Entrambe le categorie, se qualcuno viene trovato a svolgere servizio senza Green Pass, possono incorrere in multe da 400 a 1000 euro.

Il controllo del Green Pass affidato ai dirigenti scolastici 

Proprio il ruolo delle scuole sta suscitando, in queste ore, un po' di dibattito. Perché i controlli sul possesso del Green Pass dovranno essere fatti dai dirigenti scolastici (o da un soggetto da loro incaricato). Al momento sembra che la verifica dovrà avvenire ogni giorno. Ma le associazioni dei presidi, lamentando l'assenza di risorse e tempi adeguati per assolvere a questa procedura, stanno spingendo per annotare semplicemente le scadenze dei singoli Green Pass all'inizio dell'anno e di fatto controllare quotidianamente che i non vaccinati siamo in possesso di un tampone negativo.

Screening a scuola, sì o no?

Per il resto della popolazione scolastica, sono stati accantonati 100 milioni di euro per effettuare attività di screening. Anche se il CTS non reputa una misura indispensabile i test diagnostici preliminari all'accesso a scuola. Questa attività verrà gestita dalla struttura del Commissario Straordinario all'emergenza Covid-19. Dalle indiscrezioni che giungono, sembra che non si tratterà di una attività a tappeto ma a campione, attraverso l’individuazione di scuole sentinella.

Le mascherine rimangono obbligatorie...

Anche per il 2021/2022, in linea generale, è previsto l'obbligo di indossare la mascherina all'interno degli istituti per tutti gli alunni di età superiore a 6 anni (anche quando sono seduti al banco) e, ovviamente, per il resto del personale scolastico (docenti, Ata, ecc.). Nelle scuole dell'infanzia, invece, solo gli insegnanti dovranno indossarla. Inizialmente il CTS aveva indicato come possibile l’uso della mascherina di comunità in alcune situazioni. Tuttavia il protocollo d’intesa firmato dal Ministero con i sindacati ha ribadito che l’unica mascherina ammessa sarà quella chirurgica.

…ma con delle eccezioni

Sono però previste alcune deroghe. Ad esempio, le mascherine potrebbero essere messe da parte se tutti gli studenti e il personale scolastico presenti in un certo contesto educativo hanno completato il ciclo vaccinale o hanno un certificato di avvenuta guarigione dal Covid-19 in corso di validità.

Chi, invece, ha particolari patologie certificate può essere esonerato dall'obbligo di mascherina. Mentre nelle classi in cui sono presenti studenti non udenti potranno essere indossate mascherine trasparenti, per agevolare la comunicazione.

Mascherine per tutti fornite dalla scuola

Così come l'anno scorso, le mascherine (assieme agli altri dispositivi di protezione, come i gel igienizzanti), verranno fornite dagli istituti. È stato infatti rinnovato l'accordo con la struttura commissariale per la fornitura dei materiali.

Rimane il distanziamento in classe, ma solo se possibile

Alla luce delle regole sulle mascherine, si comprende il motivo che ha portato al cambio di prospettiva riguardo il distanziamento in classe. Non più obbligo ma raccomandazione quella che individua in 1 metro (in condizioni statiche) la distanza minima tra i banchi e in 2 metri tra cattedra e banchi e nella zona interattiva della cattedra. Se però non è possibile mantenere il distanziamento, la mascherina obbligatoria consentirà di fare scuola in presenza in sicurezza: non è previsto quindi il ricorso automatico alla Dad in caso di  mancanza di spazi adeguati a garantire il distanziamento. Misura che invece lo scorso anno era prevista, solo per le scuole superiori.

Più professori e personale scolastico. E anche gli psicologi

Saranno messi a disposizione 422 milioni di euro per aumentare l'organico di professori e personale ATA, con contratti fino a dicembre 2021, tra le altre cose proprio per diminuire il numero di alunni per classe e favorire il recupero degli apprendimenti. Chiaramente è auspicabile che, con la legge di bilancio 2022, si possano confermare questi fondi e quindi l’organico pensato.

Non saranno gli unici fondi che verranno stanziati per far fronte all’emergenza: sono in arrivo 350 milioni di euro, provenienti dal Decreto Sostegni Bis, per permettere alle scuole di rafforzarsi dove sono più carenti. Attrezzature per la sicurezza, come ad esempio sistemi di aerazione, supporto alla didattica ma anche al sostegno psicologico da parte di esperti per fronteggiare situazioni di insicurezza, stress, ansia dovuta ad eccessiva responsabilità, timore di contagio, rientro al lavoro in “presenza”, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta.

Le altre misure di sicurezza: fondamentale l’aerazione e ridurre gli assembramenti 

Come lo scorso anno, rimangono in piedi quasi tutte le accortezze per vivere la quotidianità scolastica in ambienti protetti dal rischio contagio: pulizia quotidiana accurata dei locali, gel igienizzante, divieto di assembramenti, tavoli con i prefetti a livello locale per gestire eventuali turni di ingresso-uscita nelle scuole. Non bisognerà però misurare la temperatura all'ingresso degli istituti, anche se resta confermato che non si può accedere alle strutture con una temperatura corporea superiore ai 37.5° o con sintomi di patologie respiratorie.

Fortemente consigliato il costante ricambio dell'aria, specie nelle classi. Come detto, il Governo ha stanziato dei fondi per la dotazione di apparecchi filtranti; alcune scuole già si sono dotate di sistemi del genere, ma l’iniziativa è lasciata ai singoli istituti. In alternativa, il consiglio è di tenere le finestre aperte.

Accesso limitato alle scuole per i genitori

Per quanto riguarda le famiglie, un solo genitore potrà accompagnare il figlio e solo fino a davanti alla scuola. Gli ingressi all'interno delle strutture dovranno essere ridotti al minimo (presumibilmente solo con Green Pass o tampone negativo). I colloqui con gli insegnanti continueranno a svolgersi online.

In caso di contagio...

Se in una classe emerge un caso di positività al Covid, verrà imposto un periodo di quarantena: dieci giorni per i non vaccinati, solo sette giorni per i vaccinati. Sarà sempre la Asl, però, a predisporre nel dettaglio la procedura per la classe. In caso di focolaio più esteso, si potrà decidere di chiudere la scuola.

La Dad tornerà solo in condizioni di reale emergenza

Quanto appena detto è dovuto al fatto che la Didattica a distanza è considerata una misura da applicare solo in caso di reale emergenza, in quanto fonte di problemi di apprendimento e sullo sviluppo psicofisico. In base alle norme attualmente in vigore, si potrà così disporre il ricorso alla Dad solo in zona arancione o rossa, per singole scuole o specifici territori, solamente in circostanze di eccezionale e straordinaria urgenza dovuta ad insorgenza focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus o sue varianti nella comunità scolastica. Con provvedimenti che dovranno essere motivati dalle autorità sanitarie e proporzionali, nell'estensione dei territori, al rischio sanitario.

In caso di ricorso alle lezioni online, sarà comunque garantita la presenza degli studenti per svolgere percorsi che prevedono attività laboratorio o per alunni con bisogni educativi speciali.

PCTO, mense, assemblee di istituto e gite scolastiche: sì, ma in sicurezza

Anche i PCTO (l'ex alternanza scuola lavoro) potranno essere svolti; l'importante è che la struttura ospitante - azienda privata o pubblica - dovrà rispettare la normativa anti-Covid vigente. Consentite pure le assemblee di istituto, ovviamente nel rispetto delle misure anti-contagio (mascherine, distanziamento, ecc.).

I viaggi di istruzione e le gite scolastiche, invece, potranno effettuarsi solo in zona bianca. Se è prevista l'uscita dal comune o dalla regione, il passaggio potrà avvenire solo tra due zone bianche.

Il servizio mensa verrà garantito, ma verranno individuate delle procedure per l'introduzione di turni che evitino il rischio di assembramenti.

Educazione fisica: in zona bianca si torna quasi alla normalità

L'attività motoria scolastica merita un capitolo a parte. Si potrà fare educazione fisica ma solo in zona bianca senza l'obbligo di mascherina e sempre con un distanziamento di almeno 2 metri. Se tali attività si svolgono al chiuso, bisognerà garantire l'aerazione dei locali. In zona bianca, inoltre, si potranno fare anche attività di squadra, ma sono da prediligere quelle individuali, soprattutto al chiuso. In zona arancione o rossa, si raccomandano solo attività individuali.

Le palestre si potranno cedere a soggetti terzi al di fuori dell'orario scolastico (ad es. per attività sportive pomeridiane) solo in zona bianca. In zona arancione o rossa, gli enti locali proprietari degli immobili dovranno valutare se sospendere o meno la convenzione.

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