La Consulta di Bioetica "è favorevole all'obbligo del vaccino anti-Covid per tutti. Il senso è che se si vuole stare in società e non chiusi in casa, si ha il compito e l'onere di vaccinarsi". Lo ha detto il presidente Maurizio Mori, preannunciando la pubblicazione nei prossimi giorni del parere della Consulta favorevole all'obbligo vaccinale per chiunque abbia rapporti sociali.
Mori ha quindi sottolineato come il vaccino sia, e dovrebbe essere percepito, "un diritto del cittadino: è un servizio che le persone in tutto il mondo dovrebbero chiedere agli Stati. Attualmente, invece, solo il 2% dei Paesi ha il vaccino".
Il ragionamento su cui si fonda il parere della Consulta riguarda anche il profondo cambiamento della percezione del valore della vita rispetto a solo cento anni fa. "E' vero che questo virus è meno mortale della peste, ma il senso dell'esistenza è enormemente superiore a quello che si aveva cento anni fa - ha spiegato Mori - quindi anche l'attenzione alla preservazione della vita è più alta. E il vaccino salva la vita".
"Se il Covid avesse lo stesso tasso di mortalità della Spagnola, conti alla mano, avremmo avuto 6 milioni di decessi anziché quelli attuali, già di per sé inaccettabili".
Comitato di Bioetica resta contrario all'obbligo Diversa la posizione del Comitato di Bioetica, che si attiene al parere già fornito sull'argomento circa un anno fa. "Abbiamo escluso l'obbligo, salvo casi eccezionali, per la vaccinazione anti Covid. Il Comitato non era favorevole all'obbligatorietà e aveva indicato il convincimento delle persone attraverso un'informazione dettagliata", ha spiegato il presidente Lorenzo D'Avack.