"Un progetto che 47 anni fa era visionario nella Milano politica di allora, nella Milano delle Br, nella Milano del femminismo, quando non si parlava di ecologia, ma che oggi è diventato un modello per altri parchi milanesi ed europei: per questo valeva la pena raccontare le origini e il presente del Boscoincittà, realtà oggi sì nota a tanti, ma di cui tanti ignorano la nascita". Introduce così a Tgcom24 la documentarista Daniela Trastulli il docufilm "L'avventurosa storia del Boscoincittà, dal 1974 a oggi", realizzato come regista con Luca Errera per Italia Nostra Milano Nord, l'ente che ha dato vita al parco e che lo gestisce tuttora.
"Ora si parla di ecologia, di Greta, di riallacciare il rapporto uomo-natura, di orti urbani, ma a quei tempi c'era disinteresse totale sull'argomento - ricorda Trastulli. - E proprio nei giorni in cui si celebra un grande uomo come Gino Strada è bene ricordare il grande cuore di Milano con il volontariato che si esprime in tutti i campi, anche nell'ecologia".
Così, in un lavoro di meno di trenta minuti si concentra la storia di una scommessa, alla quale hanno partecipato negli anni 25mila milanesi e che, decenni dopo, si può dire vinta: le immagini attuali si intrecciano a quelle del passato e la musica originale di Andrea Errera lascia spazio alle interviste ai fondatori del parco. (Il docufilm è visibile sul canale Youtube del Centro Forestazione Urbana ItaliaNostra Milano Nord e sul sito di Italia Nostra Milano Nord).
"Per un parco speciale ci voleva un prodotto speciale: alle nostre immagini e a quelle di Massimo Schiaffino riprese con il drone abbiamo cucito il materiale storico che era conservato in formati non più leggibili. A questo abbiamo dato nuova vita e lo abbiamo rivalorizzato proprio con la volontà di far uscire dal dimenticatoio una storia tutta milanese, emblema di una città che da sempre ha un gran cuore nel volontariato", continua Trastulli.
I primi 32 ettari di sterpaglie ora sono 145 di oasi verde, le convenzioni firmate con il Comune di Milano per la vita dell'area sono sei e si punta dritto al 50mo della fondazione. "Invece di protestare, i cittadini si sono seduti al tavolo con l'Amministrazione per dare il loro contributo attivo e quel vivaio con gli alberelli sotto il metro piantati dagli scout e da tante braccia inesperte sono il grande polmone verde di oggi: un bel successo", conclude Daniela Trastulli.