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Emilia Romagna: le rocche di Caterina Sforza

Alla scoperta delle Rocche Sforzesche di Bagnara di Romagna, Dozza, Imola e Riolo Terme

Caterina Sforza: un collier di fortezze

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Riolo
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Rocca di Imola
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Rocca Dozza
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Rocca Bagnara  
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In un territorio relativamente piccolo, fra Emilia e Romagna, si trovano quattro stupende Rocche medioevali, unite dalla leggendaria figura di una donna che ne fu la Signora: Caterina Sforza, la “leonessa delle Romagne”. 
 


Le rocche di Imola e Dozza, in provincia di Bologna, e quelle di Riolo Terme e Bagnara di Romagna, in provincia di Ravenna, rappresentano quattro tappe per un tour delle rocche sforzesche, splendidamente conservate e visitabili.

La Rocca di Imola (Bo) -  E' uno splendido esempio di architettura fortificata tra Medioevo e Rinascimento. Le sue origini risalgono al 1261. Sul perimetro della struttura originaria s’impostavano ben nove torri quadrangolari, solo una decima torre, il mastio, campeggia tuttora al centro del cortile interno. La Chiesa di Roma, le nobili famiglie degli Alidosi, dei Visconti poi dei Manfredi guidarono Imola e la Rocca. È però alla fine del Quattrocento che si avviò con gli Sforza la completa trasformazione rinascimentale dell’edificio che proseguì col nuovo signore di Imola Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV e sposo di Caterina Sforza. A partire dal 1480 le torri angolari quadrate vennero inglobate entro nuovi e più spessi torrioni circolari capaci di resistere ai colpi delle bombarde. Il Valentino ricorre poi nel 1502 alla consulenza di Leonardo da Vinci per ispezionare le fortezze romagnole tra cui quella imolese: ne è testimonianza la pianta di Imola che Leonardo stese, dove è ben visibile anche la Rocca. 

La Rocca di Dozza - Si trova  sulle colline tra Imola e Bologna ed è un complesso medievale sorto nel XIII secolo, ancora visitabile all'interno, dove si ammirano la cucina antica, la sala delle torture, le prigioni, i vari appartamenti arredati con mobilio originale e dipinti. Nei sotterranei è ospitata l’Enoteca Regionale Emilia Romagna con l’esposizione e la vendita di oltre 1000 etichette di vino. L’attuale aspetto esterno della Rocca è ascrivibile al tardo quattrocento, quando Dozza entrò a far parte della Signoria Riario–Sforza. Nel 1473, con un matrimonio dalle forti valenze politiche, Girolamo Riario, nipote di Papa Sisto IV, si unisce a Caterina Sforza, figlia del Duca di Milano e nipote di Ludovico il Moro. Quando il feudo di Dozza fu abolito, la Rocca rimase di proprietà dei Malvezzi-Campeggi che ne fecero la loro residenza fino al 1960.

La Rocca di Riolo Terme (Ra) – E’ una delle rocche più interessanti del territorio, per l’ottimo stato di conservazione. Di fine XIV secolo, oggi al suo interno si può vivere una vera immersione nella storia, scoprire il Medioevo tramite la vita di Caterina Sforza e il territorio faentino e i suoi insediamenti attraverso i reperti rinvenuti nella vicina Grotta di Re Tiberio. Dai sotterranei ai piani alti, attraverso stretti passaggi, ci si cala nelle avventure dei cavalieri medievali indossando e impugnando gli strumenti utilizzati in battaglia, si scopre il funzionamento delle macchine da guerra e si ascoltano i racconti di Caterina Sforza. Nella sala del pozzo l’allestimento multimediale permanente “I misteri di Caterina”, dedicato alle gesta e agli amori di Caterina Sforza, trasporta il visitatore in una realtà interattiva, chiamandolo a interagire con la Leonessa delle Romagne in persona. Nel Mastio si trova la sezione archeologica, che ospita reperti databili dall’Età del Ferro all’Epoca Romana. La sezione del Museo del paesaggio dell’Appennino faentino offre un’ampia visione del paesaggio collinare circostante, con i calanchi e gli affioramenti di gesso, osservabili grazie ai binocoli. 

La Rocca di Bagnara di Romagna (Ra) – L’origine della Rocca è di datazione incerta, fu probabilmente costruita da Uguccione della Faggiola nel 1297, per poi diventare possedimento dei Barnabò Visconti. Dopo diverse distruzioni, restauri e dominazioni, venne concessa da Papa Sisto IV al nipote Girolamo Riario. All’epoca del Riario e di sua moglie Caterina Sforza risalgono il restauro e l’ammodernamento della Rocca (1487) e della cinta muraria, le primitive strutture del palazzo signorile e la costruzione del mastio (1494). Conquistata dai francesi nel 1494, tornò poi sotto il controllo degli Sforza che dovettero cedere nel 1500 all’avanzata di Cesare Borgia, detto il Valentino, evento che segnò l’inizio della decadenza della Rocca di Bagnara. La Rocca è una tipica costruzione quattrocentesca in mattoni, di aspetto regolare e compatto, a pianta quadrata, con gli edifici articolati attorno a un cortile. Nell’angolo sud-ovest si trova il mastio, poderoso torrione circolare, che rappresentava la difesa principale dell’intero complesso; sull’angolo opposto c’è il bastione, un’altra torre circolare di dimensioni più piccole, collegata al mastio dalle mura di cinta

Per maggiori informazioni: www.imolafaenza.it
 

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