"Io non ho fiducia in nessuno". Così Joe Biden ha risposto a chi gli chiedeva se si fidava dei talebani, dopo che Donald Trump li ha definiti "bravi negoziatori". "I talebani devono prendere una decisione fondamentale, che è quella di unirsi e fare il benessere del popolo afghano", ha aggiunto il presidente americano. Sulle possibili minacce dell'Isis, ha evidenziato: "I terroristi possono approfittare della situazione, lo sappiamo".
Joe Biden, nelle ore in cui Donald Trump torna pesantemente ad attaccarlo definendo la situazione afghana "una vergogna per l'America", mobilita l'aviazione civile in quella che ha definito la più grande operazione di evacuazione della storia: "Un'operazione difficile, dolorosa: ho il cuore spezzato nel vedere quelle immagini", ha ammesso parlando nuovamente agli americani e confermando che ci sono discussioni in corso sull'ipotesi di estendere oltre il 31 agosto la permanenza delle truppe Usa in Afghanistan.
Biden ringrazia l'Italia Biden ha confermato quindi i timori per la minaccia terroristica legata soprattutto alla presenza dell'Isis e ha ringraziato i Paesi come l'Italia, la Spagna e la Germania per il lavoro che stanno facendo insieme agli Stati Uniti e a tutto il G7. Adesso però l'emergenza non è solo all'aeroporto di Kabul ma anche nelle basi Usa in Medio Oriente, sempre più sovraffollate per l'arrivo ogni giorno di migliaia di rifugiati afghani e di cittadini americani e occidentali. Così sei compagnie aeree statunitensi - dall'American Airlines a Delta passando per United - metteranno a disposizione alcuni aerei di linea (all'inizio 18) per aiutare a trasportare in Europa e negli Stati Uniti le persone evacuate da Kabul a bordo dei cargo militari, e ammassate ora nelle basi in Qatar, Bahrein ed Emirati Arabi. Da qui gli aerei civili partiranno per altre basi in Germania, Italia, Spagna e altri Paesi europei, oltre che verso gli Stati Uniti. Allo stesso tempo gli aerei di linea faranno la spola dalle basi Usa nel Vecchio Continente verso quelle statunitensi. Una boccata di ossigeno per l'aviazione militare americana impegnata da giorni e giorni in uno sforzo immane.
L'ordine alle società aeree è arrivato dal Pentagono dopo il via libera del presidente americano che, con una mossa che ha pochi precedenti, ha attivato il programma d'emergenza della Civil Reserve Air Fleet (Craf). Un piano nato 70 anni fa in piena Guerra Fredda, nel 1952, dopo il ponte aereo di Berlino del 1948, quello organizzato dalle potenze occidentali per aiutare i cittadini di Berlino Ovest rimasti isolati col blocco delle vie di comunicazione messo in atto dall'Unione Sovietica. Solo due volte si e' ricorsi a una decisione così estrema come quella presa in queste ore da Biden: in occasione della prima guerra del Golfo nel 1991 e della guerra in Iraq nel 2002. I primi aerei di linea sarebbero già in volo e il Dipartimento della difesa americano potrebbe rafforzare nei prossimi giorni la sua richiesta. Secondo il programma Craf, infatti, son ben 24 le compagnie aree che possono essere coinvolte dal piano di emergenza, per una flotta complessiva di 450 velivoli.
Trump attacca il presidente Usa Intanto in un affollatissimo comizio in Alabama Trump, senza arrivare a chiedere l'impeachment di Biden come fatto da qualcuno dei suoi, ha sferrato le prime bordate pubbliche contro la Casa Bianca dopo l'esplosione del caso Afghanistan: "Altro che Vietnam! Questa e' un'enorme macchia per la reputazione e la storia americana. Siamo di fronte a un disastro senza precedenti, la piu' grande umiliazione della nostra storia. E l'Europa e la Nato non credono piu' in noi", ha affermato l'ex presidente. "Con me l'America era rispettata e nulla di tutto questo sarebbe successo, mentre ora la bandiera talebana sventola sull'ambasciata americana", ha aggiunto Trump, definendo i talebani "grandi negoziatori e combattenti tenaci".