La Grecia corre ai ripari contro la possibile ondata migratoria dei rifugiati in fuga dall'Afghanistan. Il governo di Atene ha eretto un muro di 40 chilometri dotato un sistema di sorveglianza al confine con la Turchia. "Non possiamo aspettare passivamente l'impatto", ha dichiarato il ministro della Protezione dei cittadini Chrisochoidis. "I nostri confini rimarranno inviolabili".
L'iniziativa della Grecia è arrivata a seguito dell'incontro tra il premier Mitsotakis con il presidente turco Erdogan, che aveva già manifestato preoccupazione verso un potenziale aumento della popolazione in fuga dall'Afghanistan, definendola "una seria sfida per tutti" e affermando che "la Turchia non sarà il magazzino dei profughi europei". Per questa ragione, è stata già avviata la costruzione di una barriera lunga quasi 300 chilometri (di cui 156 già completati) lungo la frontiera con l'Iran.
Secondo il quotidiano britannico Guardian, sono circa 12mila gli evacuati dall'aeroporto di Kabul. Più di 7mila sono fuggiti a bordo di cargo americani e alcuni di loro saranno sistemati in Albania, Kosovo e Macedonia del Nord in attesa del visto per entrare negli Stati Uniti.
Il Regno Unito ha trasferito poco più di mille persone, impegnandosi però ad accoglierne fino a 20mila. L'Italia, così come la Francia, ha portato in salvo circa 500 cittadini afghani, anche se nessuno tra i Paesi europei ha ancora indicato il numero di profughi che è disposto a ospitare.