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Boschi italiani ripopolati da orsi, lupi e linci

Il ritorno di queste specie non deve allarmare, secondo il Corpo forestale dello Stato, perch� la loro assenza sbilancia la catena alimentare

I boschi italiani si stanno ripopolando di animali selvatici come l'orso, il lupo e la lince. Ma il ritorno di queste specie, scacciate dai loro habitat secoli fa, secondo il Corpo forestale dello Stato (Cfs) "far� discutere nonostante questi animali occupino un posto di rilievo non solo nell'habitat naturale, ma anche nell'attivit� condotta dal Cfs per la tutela della biodiversit�".

I grandi carnivori servono - Luigi Boitani, professore Ordinario dell'Universit� "La Sapienza" di Roma, afferma: "Ogni specie ha un ruolo ben preciso. Negli anni la scomparsa dei grandi carnivori ha portato a uno sbilanciamento della catena alimentare. E' un risultato importante il ritorno di specie selvatiche come la lince, con pochi esemplari a Tarvisio e in Piemonte. Stesso discorso vale per l'orso con le sue comunit� in Abruzzo e in Trentino e per il lupo, che popola molte aree del nostro Paese dalla Calabria fino al Piemonte".

Evitare il predominio tra uomo e animali - Cesare Patrone, Capo del Cfs, spiega: "Per la prima volta, dopo molto tempo, siamo chiamati a studiare gli effetti di una parziale ricolonizzazione animale e vegetale in relazione alla presenza umana. Stavolta per� disponiamo di tutti gli strumenti scientifici e culturali necessari per evitare il predominio dell'uomo a discapito degli animali o viceversa".

Specie meno note ancora a rischio - Francesco Petretti, biologo e direttore scientifico della rivista Silvae.it, aggiunge: "Rispetto a molti altri Paesi l'Italia va in controtendenza, con un incremento degli animali, mai verificatosi negli ultimi cento anni. In particolare � la grande fauna che cresce di numero. Ma non tutti gli esseri viventi sono uguali. Ci sono specie che hanno esigenze diverse rispetto a orsi, lupi, avvoltoi come per esempio il piviere tortolino, la salamandra o il proteo: quest'ultime, che hanno meno impatto mediatico, rischiano l'estinzione".