Le schiacciate virtuali di U.S. Championship V’Ball
Riviviamo il momento in cui Technos ci invitò a videogiocare a beach volley in sala giochi
Un torrido agosto è un buon momento per ricordare uno dei coin-op più estivi di sempre, tra l’altro diffusissimo in Italia nei primi anni ‘90. Parliamo di U.S. Championship V’Ball - conosciuto anche come V’Ball - pubblicato in sala giochi da Technos (nota per Double Dragon) nel 1988. Vedere un gioco di beach volley in sala giochi era un evento più unico che raro, figuriamoci uno che riuscisse pure ad attrarre tanti giocatori, eppure fu esattamente quello che riuscì a fare questo videogame sportivo che vede come protagonisti due squattrinati giocatori impegnati in un torneo che li porterà in giro per tutti gli Stati Uniti.
Già che abbiamo citato Double Dragon è simpatico notare come U.S. Championship V’Ball ne riprende per buona parte lo stile grafico, proponendo dei muscolosi atleti che non avrebbero sfigurato nelle manesche avventure di Billy e Jimmy (uscite appena l’anno precedente).
Questo videogame di beach volley si fa apprezzare principalmente grazie a un sistema di controllo immediato e davvero molto azzeccato: con soli due pulsanti si ha pieno controllo dell’azione sul campo, con tanto di possibilità di effettuare delle potenti schiacciate "caricate" col feeling da "super-mossa" (con tanto di palla che si deforma). Inoltre gli otto incontri di cui è composto il torneo rendevano le partite piuttosto lunghe, una caratteristica decisamente apprezzata da chi metteva le monete nel cabinato.
Sebbene U.S. Championship V’Ball non godesse di una versione europea (negli USA, ad esempio, fu portato nientemeno che da Taito) il gioco ebbe una diffusione capillare in molti paesi, tra cui l’Italia, magari grazie al fiorente mercato delle schede "bootleg": tra il 1989 e i primi anni ‘90 era ospite fisso di tantissime sale giochi del nostro paese, talvolta anche in edizione USA che permetteva partite due-contro-due.
A scapito del buon successo di U.S. Championship V’Ball, le conversioni per sistemi da casa latitarono: una singola conversione fu creata da Technos stessa per NES, inclusiva di una serie di simpatiche aggiunte come ad esempio la possibilità di selezionare diversi team (tra cui uno formato dai due protagonisti di Double Dragon).
E per i personal computer? Niente da fare, U.S. Championship V’Ball non ricevette porting. Ecco dunque entrare in scena la prolifica Ocean dell’epoca, che incarica la sua divisione francese di creare rapidamente un gioco praticamente identico: nel 1989 arriva su Amiga, Atari ST, Commodore 64 e ZX Spectrum Beach Volley, gioco molto ispirato al coin-op di Tecnos (a partire dalla premessa identica) che riscuote un buon successo, specialmente nelle belle versioni a 16 bit, caratterizzate da grafica e sonoro eccellenti.
Negli anni seguenti sbucarono raramente altri giochi di beach volley: vale la pena ricordare l’italianissimo Over The Net per Amiga e il divertente Beach Spikers di Sega. Nessuno però ha lasciato dietro di sé un ricordo al profumo di salsedine come U.S. Championship V’Ball.
Technos provò di nuovo a proporre il suo beach volley nel 1998 con V-Ball: Beach Volley Heroes, uscito in esclusiva su PlayStation e sviluppato assieme a Funcom: il risultato è un gioco simpatico ma lontano dal feeling che ha reso l’originale da sala giochi un videogame così speciale.
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