Bob Dylan è stato accusato di aver abusato sessualmente di una donna nel 1965 quando lei aveva 12 anni. Secondo JC, oggi 68enne, il cantautore folk avrebbe "sfruttato il suo status di musicista adescandola per ottenere la sua fiducia e il controllo su di lei", drogandola e facendole bere alcol, per poi molestarla e abusarne sessualmente per sei settimane tra aprile e maggio 1965. Gli abusi sarebbero avvenuti anche al celebre Chelsea Hotel di New York.
In un comunicato diffuso, un portavoce di Dylan scrive che “la denuncia contiene soltanto falsità e sarà contrastata in ogni sede e con ogni mezzo”.
A quanto risulta dalla denuncia, depositata presso la Corte Suprema di Manhattan, il cantante di “Blowin’ in the Wind” avrebbe stabilito una "connessione emotiva con la querelante con JC per "abbassare le sue inibizioni con l'obiettivo di abusare sessualmente di lei", "lasciandola ferita e psicologicamente instabile fino ad oggi" e causandole depressione, umiliazione e ansia "di natura permanente e duratura".
La donna ha citato in giudizio Dylan un giorno prima della chiusura della finestra per la presentazione di reclami ai sensi del Child Victims Act dello Stato di New York, legge del 2019 che consente alle vittime di abusi di citare in giudizio i loro presunti aggressori indipendentemente dai tempi di prescrizione.