La serie Half-Life non ha solo contribuito a creare l’identità del marchio Valve: ha creato anche un improbabile eroe in grado di stringere un legame con i giocatori al di là dello schermo e di costruire una fama che dura anche dopo anni dall’ultima comparsa (che tutti noi, in fondo, speriamo non sia l’ultima in tutti i sensi). Gordon Freeman, protagonista di quasi tutti i capitoli della saga è, senza alcun dubbio, una delle icone più forti della storia videoludica.
Prima del suo debutto nel primo Half Life (1998), il nostro eroe ne ha passate delle belle – e non solo come background in gioco, badate bene! Il modello 3D utilizzato in origine aveva un aspetto e un nome ben diverso: sotto a una tuta protettiva non troppo distante, per certi versi, da quella che divenne poi definitiva, c’era una barba molto folta e un nickname assolutamente ragguardevole, "Ivan the Space Biker".
Anche sul nome c’è stato un importante cambio di rotta: il game writer del primo capitolo, Marc Laidlaw, aveva pensato di chiamarlo Dyson Poincaré – fusione dei nomi del fisico Freeman Dyson e il matematico Henri Poincaré. Ma al buon vecchio Gabe Newell non piacque e, durante un viaggio in macchina, tirò fuori dalla manica quel "Gordon Freeman" che abbiamo poi avuto la fortuna di conoscere.
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Nella loro storia pluridecennale, gli sparatutto in prima persona hanno spesso avuto protagonisti forti, con una spiccata propensione all’attività bellica – basta pensare a videogiochi come Doom, Halo o Duke Nukem per avere un’idea dell’immagine tipo dell’eroe da sparatutto. Gordon Freeman non è così: per prima cosa, non ha ricevuto che una leggera infarinatura riguardo l’utilizzo di armi; la sua maestria è, per modo di dire, in tutto e per tutto quella del giocatore che lo manovra.
Le sue vere abilità, quello in cui eccelle sul serio, c’entrano davvero poco o nulla con gli orrori che è costretto ad affrontare: Gordon Freeman, prima di tutto, è un dottore in fisica teorica. Per quanto si veda molto poco, nel corso della serie, in merito al passato del dottore e al suo ruolo nelle ricerche compiute a Black Mesa – ma ci viene raccontato che, in realtà, i suoi compiti durante quel periodo erano piuttosto degradanti considerate le sue capacità intellettuali.
Freeman è, più di tutto, l’uomo giusto nel posto sbagliato (per usare le parole di un altro personaggio della serie), che si trova ad affrontare sfide e pericoli assolutamente al di là delle proprie aspettative, letteralmente in mezzo a disastri apocalittici senza essersi mai realmente arruolato per questo.
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Non è un caso se anche l’arma più rappresentativa usata da Freeman è improvvisata: il piede di porco è diventato un simbolo, assieme al dottore protagonista della saga. Gordon Freeman è un eroe silenzioso con il quale è facile identificarsi, che non ha in sé alcun tratto caratteristico da superuomo da film d’azione. Anzi: l’impressione che si ha guardandolo è che, se non ci fossimo noi giocatori a spingerlo ad avanzare, lui se ne andrebbe volentieri a casa a leggere un libro in poltrona.
Nonostante la sua popolarità, Gordon Freeman non ha viaggiato molto oltre i confini della propria saga. Almeno, non direttamente: sono stati molti i videogiochi che, negli anni, hanno omaggiato la serie di Half Life e il suo protagonista, nei modi più fantasiosi. Per esempio, in un livello di Call of Duty: United Offensive si trovano due soldati che corrono, l’uno a fianco all’altro: la targhetta di uno recita "Pvt. Gordon", mentre sull’altra è scritto "Pvt. Freeman". In S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chernobyl il giocatore può trovare ciò che resta del cadavere di Gordon Freeman, con tanto di riferimenti al piede di porco e a Black Mesa.
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Anche Metro 2033 punta sul macabro con il suo tributo: ci si può imbattere infatti in uno scheletro con un piede di porco tra le mani e degli occhiali vicino al volto. In Escape from Tarkov invece si trova un’arma speciale, chiamata "Piede di porco di Freeman" e… non serve aggiungere molto altro! Questi sono solo alcuni degli esempi che è possibile scovare guardando un po’ in giro, a testimonianza che il successo enorme di Freeman e del suo Half Life non ha lasciato il segno solo tra i videogiocatori, ma si è anche ricavato un posto nel cuore di molti sviluppatori!