Il weekend di Ferragosto ha portato con sé rigidi controlli da parte delle forze dell'ordine per evitare situazioni di assembramento. Nell'oristanese, un chiosco-bar è stato sanzionato dopo aver organizzato una serata con un dj-set e ben 200 clienti. A Rimini, chiusa nuovamente la discoteca Ecu: si tratta del secondo stop consecutivo, dopo che l'attività era già stata costretta ad abbassare le serrande per cinque giorni il 7 agosto scorso.
Sardegna, due chiusure tra i locali della movida - Quando i carabinieri del comando provinciale di Oristano sono entrati in un chiosco-bar della provincia, c'erano centinaia di giovani sprovvisti dei dispositivi di protezione. Sorpresa senza mascherina anche una dipendente. Il locale è stato chiuso e multato per non aver rispettato le norme anti-Covid. Cinque giorni di fermo anche una nota discoteca a San Teodoro, sul litorale opposto dell'isola: nella zona, i militari hanno inoltre denunciato cinque minorenni per lesioni aggravate nei confronti di un 25enne.
Si ferma di nuovo l'Ecu di Rimini - Aveva riaperto subito prima di Ferragosto, dopo aver scontato cinque giorni di fermo per non aver rispettato le regole, ma non è durata. La discoteca Ecu di Rimini costretta nuovamente allo stop perché gli agenti della Polizia, su segnalazione degli abitanti della zona, si sono imbattuti in una serata punk-rock organizzata senza tener conto delle norme anti-assembramento. Rinvenute all'interno del locale anche marijuana, cocaina e mdma: due ragazzi sono stati fermati con modiche quantità di stupefacenti. Essendo il secondo ritrovamento di sostanze illegali nella struttura, il questore di Rimini ha proposto la chiusura sulla base dell'articolo 100 del Testo Unico per la Pubblica Sicurezza.
Controlli dei Nas: 17 chiusure - Le sanzioni però non arrivano solo a causa della negligenza verso i protocolli anti-Covid. I carabinieri dei Nas, d'intesa con il ministero della Salute, hanno svolto una serie di controlli su villaggi turistici, campeggi e agriturismi. Sono 17 le chiusure e 301 le violazioni penali e amministrative - per un totale di 150mila euro - che hanno interessato 202 attività su 724 ispezionate. Circa la metà delle irregolarità segnalate sono di carattere igienico-sanitario e riguardano la preparazione dei pasti. Nei casi più gravi, riportano i Nas, sono stati rivenuti cibi in cattivo stato di conservazione e sequestrate quasi due tonnellate di alimenti.