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“I videogiochi aiutano i bambini ad essere più aperti mentalmente”, la lettera di un papà di Singapore

Amit Kumar ha scritto una lettera aperta al Financial Times in risposta a un editoriale in cui si dibatteva come il settore videoludico dovrebbe far fronte ai rischi di dipendenza nei giovani

IGN

Nelle ultime settimane, sono andati purtroppo moltiplicandosi gli interventi a seguito dell’articolo del quotidiano cinese che aveva etichettato i videogiochi come “oppio spirituale” dei giovani. Non tutti purtroppo si sono schierati a favore dell’industria videoludica, attaccando invece pesantemente il modo in cui il settore viene regolamentato.

Fortunatamente, esistono diverse voci fuori dal coro di tanti genitori che riportano testimonianze reali di come i videogiochi abbiano invece aiutato i propri ragazzi in diverse occasioni. Una di queste è la voce di un papà di Singapore che ha scritto una lettera al quotidiano inglese Financial Times per esaltare le potenzialità e qualità dei videogames

La lettera di Amit Kumar è arrivata in risposta a un editoriale pubblicato i primi giorni di agosto, intitolato "Come l'industria dei videogiochi dovrebbe compensare i rischi da dipendenza". Nell’articolo, vengono enumerati le diverse insidie che si celerebbero all’interno dei videogiochi, in particolar modo nel sistema delle loot box e delle microtransazioni. Ma per Kumar i videogiochi non sono soltanto questo. 

“Mi ha ricordato la mia infanzia. Nei primi anni ‘80 io e i miei fratelli abbiamo trascorso molti pomeriggi a giocare a Donkey Kong. I miei genitori non hanno mai capito quale gioia o divertimento ne ricavassimo. Ora la vita ha chiuso il cerchio", ha raccontato l’uomo. "Come genitore, ero perplesso quando vedevo mia figlia guardare altre persone che giocavano su YouTube. Ma mentre la familiarità può generare disprezzo, porta anche comprensione. Mi è venuto in mente che guardare le persone che giocano su YouTube non è diverso dal guardare una partita di tennis o di calcio", ha proseguito. 

Kumar sottolinea poi come la probabilità di diventare dipendenti dal gioco fosse già elevata diversi anni fa, quando l’avvento delle sale giochi e dei computer aveva costituito la vera e propria novità del momento. "Nel mio caso, i rischi di dipendenza erano esagerati. I giochi per computer mi hanno permesso invece di legare con i miei figli e di accettare le nuove tendenze. Se volete che i vostri figli diventino adulti di mentalità aperta, lasciateli giocare ai loro videogiochi preferiti”.

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