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Covid, indagine Oms sull'ipotesi di fuga del virus dal laboratorio cinese: condividere i dati per scoprire le origini

Ma Pechino replica: "Abbandoniamo il rapporto congiunto. Ci opponiamo al tracciamento politico e sosteniamo quello scientifico" 

L'Oms ha sottolineato che servono "tutti i dati" sul Covid per indagare sull'ipotesi di una fuga del virus da un laboratorio cinese, esortando tutti i Paesi "compresa la Cina" a condividere informazioni sui primi casi. "Consentire il riesame dei campioni ci farà andare avanti nello studio delle origini della pandemia in modo rapido ed efficiente", ha dichiarato l'Organizzazione mondiale della sanità.

Il no di Pechino - Ma la Cina respinge le richieste e rivendica di aver da parte sua sostenuto gli sforzi "scientifici" rispetto a quelli "politici" per scoprire come è iniziato il virus. "Ci opponiamo al tracciamento politico - ha detto il vice ministro degli Esteri Ma Zhaoxu -, abbandoniamo il rapporto congiunto" pubblicato dopo che un team di esperti Oms ha visitato Whuan a gennaio "e sosteniamo il tracciamento scientifico".

L'Oms: "Importante aver accesso a tutti i dati" - "Per affrontare l'ipotesi del laboratorio è importante avere accesso a tutti i dati", ha sottolineato l'Oms. Dopo la pubblicazione del rapporto sugli studi di fase uno sulle origini del virus nel marzo 2021, l'Organizzazione ha delineato quindi la prossima serie di studi che devono essere intrapresi e continua a confrontarsi con Stati membri ed esperti sui prossimi passi.

L'appello ai governi: "Depoliticizzare la situazione" - Per proseguire le analisi, l'Oms chiede a tutti i governi di "depoliticizzare la situazione e di cooperare per accelerare gli studi sulle origini del virus e, soprattutto, di lavorare insieme per sviluppare un quadro comune per i futuri patogeni emergenti del potenziale pandemico", in pratica le varianti. La ricerca delle origini "di qualsiasi nuovo agente patogeno è un processo difficile, che si basa sulla scienza e richiede collaborazione, dedizione e tempo".

"Basta colpe e diti puntati" - L'Oms ha poi ribadito che gli studi sulle origini del coronavirus "non sono e non dovrebbero essere un esercizio di attribuzione di colpe, dito puntato o punteggio politico. E' di vitale importanza sapere come è iniziata la pandemia, per creare le basi per stabilire le origini di tutti i futuri eventi di passaggio da animale a uomo".

L'agenda prevede innanzitutto un riesame dei dati grezzi dei primi casi accertati e dei sospetti casi precoci del 2019, dati che l'Oms prega di fornire. In proposito l'Oms ha elogiato e portato ad esempio l'Italia, dove "è stata facilitata una valutazione indipendente da parte di laboratori internazionali dei risultati di uno di questi studi, incluso un nuovo test  di campioni di sangue pre-pandemia". La condivisione dei dati grezzi e la concessione del permesso per la rianalisi dei campioni in laboratori al di fuori dell'Italia "riflette al meglio la solidarietà scientifica e non è differente da ciò che chiediamo a tutti i Paesi, inclusa la Cina, per  far avanzare rapidamente gli studi sulle origini del virus".

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