Le agenzie di intelligence statunitensi stanno scavando in un tesoro di dati genetici che potrebbero essere la chiave per scoprire le origini del coronavirus. Lo rivela la Cnn, secondo la quale gli investigatori americani hanno cercato a lungo dati genetici da 22.000 campioni di virus che venivano studiati presso l'Istituto di virologia di Wuhan. Dati che serviranno a fare chiarezza sull'ipotesi della fuga accidentale del virus.
Un catalogo gigantesco di informazioni - Questo fascicolo di informazioni contiene progetti genetici tratti da campioni di virus studiati nel laboratorio di Wuhan, in Cina, che alcuni funzionari ritengono possa essere stato la fonte dell'epidemia di Covid-19. Non è chiaro come o quando le agenzie di intelligence statunitensi abbiano avuto accesso alle informazioni, ma le macchine coinvolte nella creazione e nell'elaborazione di questo tipo di dati genetici dai virus sono in genere collegate a server esterni basati su cloud, e quindi potenzialmente violabili, hanno riferito le fonti. Alla grande quantità di dati, però, si aggiunge la difficoltà della lingua: i documenti, infatti, sono redatti in mandarino. Gli esperti Usa, quindi, avranno bisogno dell'aiuto di un esperto cinese di fiducia per decifrarli.
Dati rimossi da internet - Tali dati sono stati rimossi da Internet da funzionari cinesi nel settembre 2019 e da allora la Cina si è rifiutata di consegnare questo e altri dati grezzi sui primi casi di coronavirus all'Oms e agli Stati Uniti. E le fonti citate della Cnn non hanno né confermato né smentito che l'intelligence stia analizzando i dati relativi a quei 22mila campioni.
Biden: 90 giorni per un rapporto sulle origini del Covid - Il grande lavoro in corso, però, potrebbe non essere sufficiente per dimostrare in modo definitivo se il virus abbia avuto origine nel laboratorio di Wuhan o se sia emerso per la prima volta naturalmente. Allo stesso tempo, si tratta di un pezzo di indagine ritenuto molto rilevante per fare passi avanti, su cui la Casa Bianca punta molto, se si considera che Joe Biden lo scorso maggio ha dato all'intelligence 90 giorni per elaborare un rapporto sulle origini del Covid.
La risposta di Pechino: dagli Usa bugie su Wuhan - Immediata la risposta di Pechino. Il Global Times, testata in lingua inglese che rappresenta ufficiosamente la posizione del governo cinese, critica gli Stati Uniti per il tentativo di costruire "bugie" sul laboratorio di Wuhan e provare che da lì è nato il coronavirus, facendo un parallelo con le prove (false) di armi di distruzione di massa che Washington usò per attaccare militarmente l'Iraq nel 2003. "L'amministrazione Biden e i servizi segreti statunitensi stanno tentando di spremersi le meningi per diffamare la Cina con ogni mezzo", scrive il Global Times in un editoriale. Riguardo all'articolo della Cnn, poi, secondo la testata si tratta di una "gigantesca bugia", perché "l'istituto di virologia di Wuhan ha ripetutamente provato la propria innocenza, la squadra di esperti dell'Organizzazione mondiale della salute ha detto che è 'estremamente improbabile' che una fuga di laboratorio possa aver causato l'insorgere del virus a Wuhan", e "in un tentativo di ribaltare queste conclusioni" gli Usa "stanno aggirando ostacoli sostanziali - mancanza di evidenza, la stessa difficoltà nel rintracciare l'origine - tramite la mistica dei servizi segreti". La conclusione dell'editoriale è che "le agenzie di intelligence statunitense sono tutt'altro che onnipotenti nel raccogliere informazioni. Le speranze di Washington di infliggere un duro colpo alla Cina usando bugie non riuscirà mai".