Il caso Activision Blizzard, che ha visto l’azienda coinvolta in casi di maltrattamenti e molestie sul lavoro, sembra aver fatto da apripista per un altro caso: quello di Steve Gaynor, autore dell’apprezzato Gone Home e attualmente al lavoro su Open Roads, accusato di aver creato un ambiente di lavoro malsano, soprattutto per le dipendenti, presso gli studi Fullbright – sviluppatori del gioco.
La gravità delle accuse non è paragonabile a quelle riguardanti Activision Blizzard. Non si parla di molestie sessuali, per fortuna, ciò non significa che le testimonianze non siano altrettanto gravi: dall’inizio dello sviluppo di Open Roads, nel 2019, quindici dipendenti hanno lasciato Fullbright.
Dodici di questi, incluse dieci donne, hanno poi fornito dichiarazioni anonime che sottolineano come parte della colpa sia proprio di Gaynor. Nello specifico viene definito una figura oppressiva, che spesso derideva le opinioni dei dipendenti e li umiliava davanti ad altre persone, creando così un ambiente di lavoro tossico.
Per questo motivo, a marzo Gaynor ha lasciato la propria posizione e un in un recente comunicato Fullbright ha affermato di voler creare un ambiente di lavoro "sano e collaborativo". Gaynor stesso si è pubblicamente scusato perché "la sua leadership ha danneggiato persone che lavorano all’interno di Fullbright".
Specifichiamo che Gaynor non ha lasciato lo studio ma il suo contributo a Open Roads è stato ridotto al più semplice ruolo di sceneggiatore. Questo potrebbe in qualche modo rallentare lo sviluppo del gioco, perché Fullbright conta attualmente solo sei persone.