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Università Lumsa, al primo posto in Sicilia tra gli atenei non statali

L'intervista di "Tgcom24Tour" al rettore Francesco Bonini

Durante la tappa a Palermo di "Tgcom24Tour", il nuovo format itinerante di Tgcom24 che porta l'informazione economica sul territorio, abbiamo incontrato un'altra eccellenza italiana: l'Università Lumsa. L'ateneo, che, secondo la Classifica Censis 2021, si conferma al secondo posto in Italia tra gli atenei non statali di media grandezza e al primo in Sicilia, è oggi un punto di riferimento nel panorama italiano, con sedi e poli universitari attivi nella Capitale, a Palermo e a Taranto. "Tgcom24Tour" ha intervistato il rettore Francesco Bonini.

L'Università Lumsa - L'Università Lumsa è situata nel centro di Roma. Dal 1984, la Scuola di Servizio Sociale Santa Silvia di Palermo è stata giuridicamente incardinata nella Lumsa, per poi diventare la sede distaccata per l'insegnamento dei corsi di scienze sociali. Dal 1999 l'Ateneo è operativo anche nella sede distaccata di Palermo di via Filippo Parlatore. Il polo didattico di Taranto è invece operativo dal 1997 e ospita i corsi di laurea dedicati al non profit e ai servizi sociali. La sede di piazza Santa Rita, al centro della città, è attiva in collaborazione con l'Edas (Ente diocesano di apostolato sociale). A Palermo, l'Università Lumsa si posiziona al primo posto tra gli atenei (sia statali che non statali). 

Ripartenza - "A settembre si riparte in presenza - ha spiegato  Francesco Bonini ai nostri microfoni parlando, appunto, di ripartenza - Quest'anno dovrebbe essere un anno 'normale', in cui approfittare delle lezioni apprese dall'esperienza del periodo di didattica frammentaria e a distanza, ma soprattutto in cui ritornare al rapporto diretto tra studenti e docenti, che è l'essenza dell'università". 


Pnrr e università - Bonini ha anche parlato del Pnrr in relazione all'università. "Le priorità sono già indicate e le condivido. La prima è il cosiddetto orientamento, cioè accompagnare gli studenti sia nel passaggio dalle scuole superiori all'università, sia attraverso il percorso universitario e infine dall'università al lavoro. In secondo luogo, i dottorati di ricerca. Investire in formazione cosiddetta di terzo livello è molto importante perché in questo modo si creano delle professionalità e delle persone agguerrite sull'innovazione in un contesto internazionale (perché tutti i dottorati prevedono almeno un anno all’estero). Infine, lo snellimento delle regole", ha detto. 

Università e lavoro - Inoltre,  secondo il rettore, per creare un ponte tra l'università e il lavoro  è necessario "snellire i piani di studi" e, quindi, "non penalizzare la formazione teorica che è quella che distingue lo studente italiano, ma contaminarla con la pratica". 


Infine, si è toccato il tema degli stipendi di ricercatori e docenti: "Sono pagati meno dei loro parigrado europei. Quello del riconoscimento stipendiale di tutto il sistema dell'educazione è un grande problema sociale", ha concluso Bonini. 

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