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"Non soffre più": è morto Angelo, il cane diventato il simbolo dell'orrore dei roghi in Sardegna

In nottata la comunicazione della clinica veterinaria Duemari di Oristano che lo aveva in cura. L'ultimo bollettino: "Il suo organismo sta cedendo"

Incendi nell'Oristanese, il sacrificio di Angelo e degli altri animali

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Le ustioni su tutto il corpo hanno avuto la meglio su di lui e lo hanno sopraffatto. E' morto Angelo, il cane pastore che era diventato il simbolo dei roghi nell'Oristanese. L'animale, salvato dalle fiamme, era arrivato in gravissime condizioni alla clinica veterinaria Duemari di Oristano e nonostante le cure non ce l'ha fatta. "Non soffre più", hanno comunicato i veterinari. L'ultimo bollettino lasciava poche speranze: "Il suo organismo sta cedendo". Alla notizia della morte grande la commozione sui social: tutti coloro che avevano conosciuto la sua storia di "eroe" facevano il tifo per lui.

Alterne erano state le notizie che arrivavano sulle sue condizioni, a giorni ottimistiche sulla sua ripresa, altri pessimiste. Fino all'epilogo.

"Le ustioni di Angelo stanno granuleggiando, cioè si sono avviati i processi rigenerativi - si leggeva il 1° agosto in un post della Clinica Duemari di Oristano, a testimonianza del fatto che fino all'ultimo si è sperato in un lieto fine. - Questo è un gran buon segno. Il muso e gli occhi per adesso immaginateveli. Ma anche lì… guadagniamo terreno. Per i polpastrelli.. ci penserà la Divina Provvidenza, lui se la merita".

Incendi Sardegna, cerbiatta con le zampe carbonizzate salvata da un gruppo di cacciatori: ritrovata accanto al corpo della madre

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Una cerbiatta con le zampe carbonizzate è stata recuperata da un gruppo di cacciatori che stanno battendo la montagna palmo a palmo alla ricerca di selvatici feriti. Reduce dall'incendio che ha colpito l'Oristanese, l'animale è stato trasportato alla Clinica Veterinaria Duemari da Santu Lussurgiu. "Questa è la icona della nostra Terra ora. E questa è la cerbiatta che abbiamo ricoverato ieri. In piedi, ma con le zampe carbonizzate. Come la nostra gente. Non sappiamo se questo miracolo divino potrà riprendersi, le sue lesioni sono drammatiche. E' stata ritrovata accanto al corpo della madre carbonizzata che non è riuscita a sopravvivere e lei era lì, recuperata da un gruppo di cacciatori. E' stata chiamata da loro Lussurzesa. E così la battezzeremo anche noi. Cosa devono aver visto e pianto questi occhi. Non sappiamo se potrà sopravvivere, se accetterà il biberon, se se se. Ma combatteremo".

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