Un solo titolo, 'Arrivederci', in una prima pagina quasi completamente bianca a rappresentare il senso di vuoto che da domani i lettori della Gazzetta del Mezzogiorno vivranno non trovando più il loro giornale in edicola. Così lo storico quotidiano pugliese si presenta oggi in edicola, per quello sarà il suo ultimo giorno di pubblicazione.
E' la conseguenza del fallimento della società editrice e della rinuncia della Ledi, che ha editato il giornale negli ultimi sei mesi, a prorogare il fitto del ramo di azienda di un mese, in attesa della conclusione della gara per l'assegnazione definitiva.
Le parole del direttore - "Cari lettori - scrive il direttore nell'editoriale - quanto annunciato ieri è diventato purtroppo realtà. Nonostante i febbrili contatti delle ultime ore non è stato possibile individuare una soluzione che consentisse alla Gazzetta del Mezzogiorno di continuare le pubblicazioni". "Per questo gridiamo questo titolo che è insieme il segno di una sconfitta e il manifesto di una speranza". "Se lo vorranno - dice Partipilo - le istituzioni interessate potranno rendere brevissima l'assenza della Gazzetta dalle edicole. Sarebbe sufficiente che il Comitato dei creditori esprimesse subito, magari domani stesso, la sua valutazione delle due proposte in campo. Dopodichè al giudice non resterebbe che prenderne atto e procedere all'assegnazione della testata. Anche in attesa della procedura di omologazione, l'assegnatario avrebbe tutte le carte in regola per riportare la Gazzetta in edicola. "Noi - conclude Partipilo - siamo fiduciosi".
Verna: "Una sconfitta per tutti" - "Un pugno nello stomaco per chi ha a cuore la funzione della stampa la struggente prima pagina de La Gazzetta del Mezzogiorno con l"Arrivederci` firmato dal direttore Michele Partipilo". Così il presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti Carlo Verna commenta la gravissima decisione riguardo la chiusura dello storico quotidiano. "Vogliamo con ottimismo avere la certezza che non possa essere un addio - afferma ancora Verna - non sarebbe una sconfitta solo del giornalismo, ma di una comunità locale e dello Stato, che mostrerebbe di non saper sostenere il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati di cui all'articolo 21 della Costituzione".