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De Donno, aperta la camera ardente | Lettera aperta dei famigliari: "Non strumentalizzatelo"

I funerali del medico padre della terapia anti-Covid con plasma iperimmune si terranno a porte chiuse lunedì. "Il silenzio forma più grande di rispetto e amore", chiedono i parenti

Morto suicida Giuseppe De Donno, curò il Covid con il plasma iperimmune

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Si terranno a porte chiuse lunedì 2 agosto alle 10, nella basilica di Sant'Andrea, a Mantova, i funerali di Giuseppe De Donno, il medico 54enne padre della terapia anti-Covid del plasma iperimmune, che si è ucciso nella propria abitazione di Eremo di Curtatone (Mantova). Aperta la camera ardente, allestita nella sala consiliare del Comune di Curtatone, di cui era stato vice sindaco e che ha proclamato due giorni di lutto cittadino. "Non strumentalizzatelo", si legge nella lettera aperta scritta dai famigliari e pubblicata su Facebook. "Il silenzio forma più grande di rispetto e amore per lui", sottolineano i parenti.

I funerali a porte chiuse - A celebrare il rito funebre sarà il parroco di Curtatone don Cristiano Grandelli. Niente foto, interviste e riprese televisive all'interno della basilica di Sant'Andrea: a chiederlo a tutti i giornalisti a nome dei famigliari è la Diocesi di Mantova con un testo pubblicato sul suo sito.

"Siamo incaricati - si legge - di chiedere a tutti i giornalisti di voler rispettare la volontà dei famigliari del dott. Giuseppe De Donno nel non effettuare foto, interviste e riprese televisive all'interno di Sant'Andrea prima e durante lo svolgimento del rito funebre che si considera concluso solo all'uscita dalla chiesa".

"Certi della comprensione e del rispetto del dolore della famiglia - conclude la nota, - ringraziamo anticipatamente tutti gli operatori dell'informazione per la sensibilità che sapranno, ancora una volta, dimostrare".

Facebook

La lettera aperta su Facebook - Gli stessi parenti dell'ex primario di pneumologia su Facebook avevano chiesto il massimo riserbo sulla tragica vicenda e soprattutto di evitare "strumentalizzazioni" di una situazione privata. "Chi lo conosce realmente - si legge nel lungo post - sa che nulla di ciò che in questi tristi giorni stiamo leggendo su web, social, quotidiani e striscioni appesi per la città lo rappresentano". 


"In questo drammatico momento il silenzio sarebbe la forma più grande di rispetto e di amore per lui e tutti i suoi cari", è la conclusione della lettera aperta dei parenti. 

Morte di Giuseppe De Donno, sui social le condoglianze e i messaggi complottisti

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La notizia del suicidio di Giuseppe De Donno, l'ex primario di pneumologia dell'ospedale di Mantova e tra i primi sperimentatori del plasma iperimmune contro il Covid, ha scatenato il popolo del web. Su Twitter la notizia è andata subito in tendenza, e in tanti "accusano" il mondo della scienza di aver lasciato "solo" il medico. "Troppe calunnie, insulti, irrisione dei colleghi da talk tv. Gli stessi che ci impongono il greenpass" scrive la giornalista Mariagiovanna Maglie. In tanti non credono che il medico si sia tolto la vita. A commentare la notizia, dubitando che si tratti di suicidio, anche molti cosiddetti mattonisti, gli utenti che hanno un mattone al fianco del proprio nome e che si riconoscono  spesso nelle posizioni dei no-vax. 

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