Presto Cdm

Covid, contagi in vacanza: misure e mini zone rosse | Locatelli: "Circa 12% vaccinati può infettarsi, ma non sviluppa malattia"

In attesa del Cdm del 4 agosto su nuove misure ed estensione dell'uso del Green pass, dal coordinatore del Cts arriva un altro monito: "Per fermare il virus c'è solo un'arma: i nostri comportamenti"

© Ansa

Mini zone rosse e restrizioni localizzate nei territori delle regioni turistiche - come la distanza tassativa di dieci metri tra gli ombrelloni o la mascherina all'aperto - per scongiurare l'aumento dei contagi a metà agosto. Il 4 agosto potrebbe essere previsto un Cdm che riguarderà, oltre all'esame del Piano Scuola, anche altri provvedimenti sul Green pass, come l'introduzione dell'obbligo del certificato verde anche per i trasporti a lunga percorrenza. Intanto dalle colonne del Corriere della Sera il coordinatore del Cts Franco Locatelli dice: "Per fermare i ricoveri abbiamo solo un'arma: i nostri comportamenti. Decisivo vaccinare anche gli adolescenti". E aggiunge: "Circa 12% vaccinati può infettarsi, ma non sviluppa malattia".

Obbligo di vaccino sì, obbligo di vaccino no - Resta prudente al momento la posizione del governo sull'obbligo del vaccino per il personale scolastico, in vista del ritorno tra i banchi a settembre. Con l'85% dei prof immunizzati o in attesa del richiamo, l'ipotesi prevalente è di aspettare ancora almeno fino al 20 agosto (contando di sfondare la quota del 90% di vaccinati) prima di adottare eventuali provvedimenti forti.

Ma non è escluso, però, che sullo sfondo delle valutazioni di questi provvedimenti possa riaprirsi il dibattito sul vaccino obbligatorio anche per altre categorie professionali. In generale, l'attuale livello di immunizzati al momento sembra non bastare ad arginare i virus in alcuni territori. A rischiare il giallo, se dovessero superare la soglia del 10% di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e il 15% nei reparti ordinari, sono in particolare Sicilia (già 8% per i ricoveri ordinari e 4,7% intensive), Lazio (3,7% nelle intensive) e Sardegna (4,2% intensive). A questi numeri rischiano di avvicinarsi anche altre regioni a vocazione turistica che accoglieranno migliaia di villeggianti questo mese, come ad esempio la Puglia. '

Il contagio in vacanza - L'aumento dei contagi a luglio, soprattutto tra i maschi under 40, sarebbe dovuto secondo il report dell'Iss, all'effetto degli Europei di calcio, in particolare a "feste e assembramenti" dopo le vittorie della Nazionale. Si corre già ai ripari: la Sicilia ha chiesto alle sue aziende sanitarie di tornare all'attivazione di tutti i posti letto che erano stati avviati nella fase più acuta della pandemia. Nella regione è stato anche disposto il raddoppio dei posti letto a bassa intensità di cura nei Covid hotel perché - spiega l'assessore alla Salute, Ruggero Razza - "in questo momento sono tantissimi i cittadini non italiani risultati positivi ospitati in queste strutture a carico nostro".

Per il mese di agosto verrà inoltre attivato un servizio di trasporto navale in bio-contenimento per i turisti che dovessero risultare positivi sulle isole minori. La Sardegna, dove ci sono 32 Comuni che superano la soglia critica dei 250 casi per 100mila abitanti, è invece già alle prese con nuove strette in diversi Comuni. Tornano l'obbligo della mascherina all'aperto in vari territori del Cagliaritano e dell'Oristanese, mentre la sindaca di Maracalagonis (Cagliari) impone anche 10 metri di distanza tra gli ombrelloni nelle spiagge, anche quelle libere. E si tratta solo di alcune delle prescrizioni che i primi cittadini stanno adottando - di norma sino al 5 agosto - per cercare di arginare la risalita dei contagi in diverse zone di tutta la Sardegna.

Disposizioni simili sull'obbligo del dispositivo di protezione individuale all'aperto (in Campania non era mai stato abolito nonostante l'ordinanza ministeriale) sono state prese nel Lazio a Ponza, San Felice al Circeo e Sperlonga, in Puglia a Martina Franca e altre località turistiche mentre in Sicilia e Calabria sono spuntate zone rosse per alcuni Comuni.

Per evitare alle Regioni il cambio di colore, Locatelli su Il Corriere della Sera indica la strada: "Spingere l’acceleratore delle vaccinazioni, persuadere la popolazione a seguire le regole di comportamento, prevenire situazioni che possono generare assembramenti". 

"Come affermato anche dal virologo Anthony Fauci, - aggiunge il coordinatore del Cts - vi è una limitata percentuale (dai dati italiani la stima è del 12%) di soggetti compiutamente immunizzati che possono infettarsi, quasi sempre senza sviluppare malattia e contagiare. Ancor più rara è l'eventualità che una persona vaccinata, seppure contagiata, finisca in ospedale. La protezione da forme gravi di malattia è superiore al 95% e si contribuisce a ridurre significativamente la circolazione virale, con il pericolo che emergano nuove varianti".

"E' un beneficio - conclude Locatelli - vaccinare anche gli adolescenti, che vengono così protetti dal rischio di sviluppare malattia grave o addirittura fatale. I deceduti sotto i 19 anni in Italia sono a oggi 28. Vaccinare significa anche creare le migliori condizioni perché possa avere continuità la didattica in presenza".