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Gb: "Non ci sono abbastanza personaggi neri nei videogiochi", madre e figlia ne creano uno

Yvonne e Alyssa hanno deciso di ideare un videogame con personaggi di colore per denunciarne l’effettiva carenza nel settore videoludico

IGN

I videogiochi si stanno evolvendo sempre di più. Negli ultimi anni, quelli che apparivano come semplici mezzi di intrattenimento da sala giochi si stanno sempre più orientando verso protagonisti e trame rivolte a temi sociali o attuali. Una delle questioni più scottanti è certamente quella legata al "politically correct" e alla possibilità che ogni razza ed orientamento siano ben rappresentati nel settore. Così, quando la graphic designer londinese Yvonne Ottley e sua figlia di otto anni Alyssa si sono rese conto dell’effettiva scarsità di personaggi di colore nei videogiochi, hanno deciso di crearne uno proprio chiamato Frobelles.

Si tratta di un gioco mobile di dress-up, con personaggi molto simili alle americane Bratz, in cui i giocatori hanno la possibilità di personalizzare esteticamente i propri avatar prima di avere accesso al gioco vero e proprio dove dovranno collezionare alcuni oggetti per poter sbloccare nuovi elementi cosmetici. Frobelles mira a dare potere alle giovani ragazze "afro" (come si definisce la stessa Alyssa) e a migliorarne la rappresentazione nei videogames.

"Un giorno Alyssa è venuta da me dicendomi che non c’era un avatar che le somigliasse in nessun videogioco", ha raccontato Yvonne. "Nei media, sui giornali o nei libri è difficile trovare persone di colore e questo si è tradotto per lei in una vera delusione. Così ho pensato che dovevamo fare qualcosa in cui potesse rivedersi".

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Secondo l'ultimo rapporto della Association for UK Interactive Entertainment, organizzazione che supervisiona l'industria dei videogiochi nel Regno Unito, circa il 10% delle persone che lavorano nel settore dei videogiochi sono di origine nera, asiatica o di minoranze etniche, e le persone di colore costituiscono solo il 2% di questa cifra.

"Il mio personaggio preferito nel gioco è Chibi Me", ha spiegato Alyssa. "Per ottenere personaggi che mi somiglino, bisogna raccogliere monete all’interno del gioco per poi sbloccarli". La bambina ha avuto un ruolo importante nel processo di sviluppo del gioco, dando voce ai personaggi e scegliendo anche la vasta gamma di acconciature e vestiti che i giocatori possono scegliere. Spera che il gioco permetta a coloro "che hanno i capelli come i suoi" di sentirsi rappresentati nell’universo videoludico.

Yvonee e Alyssa giocano spesso insieme e hanno potuto constatare come negli ultimi anni, la presenza di protagonisti di colore sia cresciuta all’interno di videogames di successo come Marvel's Spider-Man: Miles Morales su PS5 e Animal Crossing su Nintendo Switch. Con il loro mobile game cercano dunque di smuovere il settore videoludico e lanciare un messaggio importante agli sviluppatori di tutto il mondo, sperando che presto venga ascoltato da tutti, giocatori compresi.

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