Boss ai domiciliari perché malato terminale

Don Diana, il mandante dell'assassinio è libero | La sorella del prete anti-camorra: "Doveva morire in cella"

Nunzio De Falco, 71 anni, è uscito dal carcere perché malato terminale. Ma la sorella del presbitero non ci sta

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E' uscito dal carcere di massima sicurezza di Sassari il mandante dell'omicidio di don Giuseppe Diana, il prete di Casal di Principe (Caserta) impegnato nella lotta alla camorra e assassinato nella sua chiesa prima della messa, nel 1994. La notizia ha fatto infuriare la sorella di don Diana, la 55enne Marisa. "Avrebbe dovuto morire in carcere", ha affermato la donna al Corriere della Sera. Nunzio De Falco, 71 anni, è uscito perché malato terminale.

Ma Marisa Diana non se ne capacita. Perché non sarebbe doveva uscire viste le sue condizioni? "Perché mio fratello non è morto circondato dall'affetto dei propri cari - si è sfogata la 55enne -. Perché io non ho potuto abbracciare don Peppe negli ultimi istanti. No, io non ho avuto questa possibilità. E non doveva averla nemmeno lui, condannato come mandante del suo omicidio".

Il boss di camorra sarebbe ridotto in fin di vita. Secondo quanto scritto dal Corsera "chi lo ha visto, parla di una persona che avrebbe, ormai, davanti solo poche ore di vita". De Falco non solo fu colui che convinse il killer di don Diana, Giuseppe Quadrano, a sparare al prete della chiesa di San Nicola di Bari, ma ordinò anche l'uccisione di Mario Iovine, braccio destro di Antonio Bardellino, che fu ammazzato in una cabina telefonica di Cascais, in Portogallo il 6 marzo del 1991, per un regolamento di conti tra clan rivali.

De Falco, che fu arrestato nel '97 in Spagna dove era fuggito, quindi stava scontando due ergastoli sia per il delitto Iovine sia per l'assassinio del sacerdote. A scarcerarlo è stato il tribunale di sorveglianza: gli ha concesso gli arresti domiciliari proprio per farlo morire in casa sua.