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Usa: studio clinico vuole determinare se i videogiochi possano alleviare la depressione in tarda età

Due università americane si sono unite in una ricerca per studiare i meccanismi che impediscono la degenerazione cerebrale e conseguente depressione negli anziani

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Negli ultimi anni, specie a seguito della pandemia da Covid-19, gli studi che hanno preso gli anziani come punto di riferimento si sono moltiplicati. Obiettivo degli esperti è stato infatti quello di comprendere quali meccanismi degenerativi possano indurre stati di ansia e depressione in tarda età e formulare dunque delle soluzioni. Tra queste ultime, tecnologia e videogiochi sembrano godere di un posto privilegiato, tanto che due università americane hanno deciso in team di condurre uno studio in cui cercano di svelare le dinamiche attraverso le quali il gioco possa aiutare i pazienti della terza età a combattere stress e stati depressivi.

La UConn Health, ramo dell'Università del Connecticut che supervisiona l'assistenza clinica, la ricerca biomedica avanzata e l'educazione accademica in medicina, ha deciso dunque di partecipare a uno studio in collaborazione con gli scienziati dell'Università dello Utah guidati dalla dottoressa Sarah Shizuko Morimoto, dopo aver ricevuto una sovvenzione quinquennale di 7.5 milioni di dollari dal National Institute of Mental Health americano. Lo studio testerà se un intervento basato sulla tecnologia web, utilizzata in diversi videogiochi, possa alleviare la depressione negli adulti più anziani, all’interno dell’ambiente rassicurante e confortevole delle proprie case.

Il dottor David Steffens, professore e presidente di psichiatria alla UConn Health, ha iniziato a lavorare con la Morimoto diversi anni fa, incoraggiando la sua linea innovativa di ricerca. "Questo nuovo intervento computer based allena le aree chiave del cervello per risolvere meglio i problemi e gestire le emozioni", ha riferito Steffens. "Gli studi iniziali indicano che può aiutare sia l'umore che la cognizione negli adulti anziani depressi. Speriamo di confermarne i risultati in questo studio".

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I ricercatori stanno reclutando 250 volontari, di età compresa tra i 60 e gli 85 anni, che non hanno riscontrato miglioramenti a seguito delle terapie antidepressive di tipo farmacologico. La UConn Health ha in programma di iscrivere inoltre 100 adulti anziani affetti da stati depressivi più avanzati, alcuni dei quali ancora sotto cura medica.

La depressione negli adulti più anziani è comune, sottodiagnosticata e sottotrattata e per questo motivo spesso causa di disabilità, declino cognitivo e pessimo stato di salute. Se i pazienti hanno deficit cognitivi e depressione, hanno due volte meno probabilità di rispondere ai farmaci antidepressivi. I ricercatori della University of Utah hanno sviluppato dunque un intervento che mira a ridurre la depressione e il deterioramento cognitivo negli adulti più anziani migliorando le funzioni delle regioni del cervello che possono essere danneggiate a causa del processo di invecchiamento.

Il Dr. Kevin Manning, professore associato di psichiatria alla UConn Health ha deciso di “somministrare” ai suoi pazienti Ultimate Word Master, un gioco di parole in cui i partecipanti devono determinare come diversi termini siano simili e corrispondano a diverse categorie di varia complessità. Con la ricerca di Manning, i videogiochi sono usati a distanza, fornendo ai partecipanti alla ricerca un tablet da usare a casa.

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"Durante la pandemia, era importante essere in grado di fornire agli anziani un mezzo sicuro per partecipare alla ricerca clinica", ha detto Manning. “Questo intervento offre loro la possibilità di impegnarsi in attività cognitivamente stimolanti nel comfort della propria casa, andando anche a esaminare se la partecipazione all'allenamento cognitivo computerizzato avrà un beneficio a lungo termine sull'umore e sulla cognizione".

In una ricerca precedente, gli scienziati hanno scoperto che il 60-70% dei pazienti anziani che non erano in grado di beneficiare di farmaci antidepressivi e che giocavano a videogiochi appositamente progettati hanno riportato un calo del 50% dei sintomi depressivi in soli 30 giorni. I partecipanti allo studio erano anche in grado di ricordare meglio gli elenchi di parole rispetto a quelli in un gruppo di controllo, suggerendo che i giochi hanno migliorato la loro funzione cerebrale. Il nuovo studio cerca di confermare questi risultati su scala più ampia e fornire ulteriori prove che la depressione in tarda età con deficit cognitivi condivide un circuito neurale comune che può essere ottimizzato in maniera non invasiva e non farmaceutica attraverso la creazione e fruizione di videogiochi specifici.

"Fino al 60% dei pazienti in età avanzata che prendono antidepressivi, non ottengono benefici", ha affermato Sarah Shizuko Morimoto, PsyD, leader del nuovo studio clinico e un professore associato di scienze della salute della popolazione presso l'Università dello Utah. "Sulla base di test cognitivi, sospettiamo che succeda perché parti del cervello risultano meno funzionali a causa dell’invecchiamento e, quando esposti a stress, non consentono ai pazienti più anziani di rispondere efficacemente alle cure come quando erano giovani".

I videogiochi motivano i pazienti a concentrarsi su immagini positive e altri stimoli motivanti, deviando la loro attenzione da pensieri negativi. "Sono efficaci per l'umore e la cognizione e si diffondono facilmente", sottolinea la dottoressa Morimoto. "Possono essere usati ovunque ci sia un accesso a internet e non richiedono un medico o un dottorato di ricerca. Potrebbero costituire inoltre un potenziale risparmio sui costi e migliorare l'accesso a un'alternativa economica ai farmaci e alla psicoterapia".

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