Dopo un iter di due anni

Dalla Camera arriva il via libera definitivo alla legge sulla diffusione dei defibrillatori

Stanziati due milioni di euro. La norma prevede il posizionamento dei dispositivi salvavita nelle sedi delle pubbliche amministrazioni con almeno 15 dipendenti e con servizi aperti al pubblico, nei mezzi di trasporto, nelle scuole e nelle università

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La commissione Affari sociali della Camera ha approvato definitivamente in sede legislativa la norma che promuove l'utilizzo e la diffusione dei defibrillatori. La legge prevede lo stanziamento di due milioni di euro e il posizionamento dei dispositivi salvavita nelle sedi delle pubbliche amministrazioni con almeno 15 dipendenti e con servizi aperti al pubblico, nei mezzi di trasporto, nelle scuole e nelle università. 

La cultura della sicurezza - La proposta di legge, dopo un iter di due anni, era stata approvata a Montecitorio in prima lettura, poi modificata al Senato. "Siamo orgogliosi di un provvedimento che promuove la cultura della sicurezza e del primo soccorso: così sarà più facile trovare defibrillatori nei luoghi pubblici e contribuire a salvare molte vite", affermano le deputate M5s Marialucia Lorefice e Gilda Sportiello, rispettivamente presidente e capogruppo della commissione Affari sociali. 

Non punibile chi usa il defibrillatore senza essere formato - "La legge destina due milioni di euro alla progressiva diffusione e all'utilizzazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni nelle sedi delle pubbliche amministrazioni con almeno 15 dipendenti e con servizi aperti al pubblico, nei mezzi di trasporto, nelle scuole, nelle università". aggiungono. I dispositivi saranno posizionati in luoghi accessibili 24 ore su 24 anche al pubblico, favorendone la fruizione. Inoltre, sarà promossa ogni anno una campagna di sensibilizzazione rivolta al personale scolastico docente e non docente, agli educatori, ai genitori e agli studenti e sancisce la non punibilità per chi usa il defibrillatore senza essere specificamente formato. 

"Una norma di civiltà" - "Non dobbiamo dimenticare che l'arresto cardiaco causa oltre 60mila vittime ogni anno. Quella appena approvata è una norma di civiltà perché avere un defibrillatore immediatamente disponibile riduce il tempo del primo soccorso: sono minuti che fanno la differenza tra la vita e la morte", concludono le parlamentari pentastellate Lorefice e Sportiello.