Alessandrina Tamburini: "Essere donna non è mai facile, bisogna lottare, faticare e dimostrare sempre di più"
Alessandrina Tamburini, Presidente Onorario di San Marco Group, racconta la sua storia a Tgcom24
Cento anni compiuti, una straordinaria energia e ancora una gran voglia di viaggiare e di vedere il mare e la montagna: è Alessandrina Tamburini, Cavaliere del Lavoro ed eccezionale imprenditrice, fondatrice e attuale Presidente Onorario di San Marco Group.
Alessandrina Tamburini, Presidente di San Marco Group
Alessandrina, lei ha raggiunto un traguardo importante, quello dei cento anni, ed ancora è attiva e non si risparmia. Il suo segreto?
Ho sempre lavorato nella mia vita e ho sempre cercato di tenere la mente allenata e attiva. Non mi sono mai accontentata di quello che facevo, cercando di imparare e migliorarmi… anche a cento anni!
Quando era ragazza sognava di fare l’imprenditrice?
Da giovane sognavo di fare l’insegnante, l’ho anche fatto per un periodo (insegnavo matematica alle scuole superiori) e mi dava grande soddisfazione. Tuttavia, ho sempre avuto l’esempio di mio padre che era il vero imprenditore di famiglia e aveva mille idee e progetti. Rischiava e lavorava tanto, ma non avrebbe potuto fare niente di diverso: l’imprenditorialità è nel DNA. Forse per questo poi ad un certo punto mi sono ritrovata a seguire le sue orme, e così anche mio figlio e i miei nipoti.
Essere donna allora e oggi: difficile? Cosa è cambiato?
Essere donna non è mai facile, bisogna lottare, faticare e dimostrare sempre di più. Oggi la tecnologia e le comodità aiutano di più le donne, ma al tempo stesso ci sono dei ritmi frenetici e mille attività da seguire che una volta non c’erano.
San Marco, eccellenza dell’imprenditoria italiana: qual è la chiave del suo successo nel mondo?
Siamo sempre stati vicini ai clienti, siamo cambiati con loro, ci siamo sempre messi in discussione cercando di migliorarci, e soprattutto abbiamo sempre lavorato perseguendo la qualità e l’onestà, senza cercare risultati facili e immediati ma costruendo nel tempo. E alla lunga questo paga, perché si crea una rete di relazioni che va al di là del business: il concetto di famiglia San Marco.
Lavoro e vita privata: com’è andata?
Io ho avuto tre figli e ho sempre lavorato, ma è ipocrisia affermare di non aver sacrificato qualcosa, di non essere scesa a compromessi. L’importante è metterci tutto il nostro impegno, dedicare ai figli tempo di qualità e saper chiedere e farsi aiutare. Io non so cucinare ma mi sono perdonata per questo e mi sono sempre fatta aiutare.
Cosa le piace di più e cosa cambierebbe nella società di oggi.
Mi piacciono i giovani, il loro entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco e creare che vedo nelle nuove generazioni. Assomigliano molto allo spirito imprenditoriale che aveva mio padre a inizio ‘900. Non capisco invece la comunicazione veloce e superficiale, il non trovarsi più dal vivo ma telefonarsi o addirittura scriversi solo brevi messaggi. Vedo troppa velocità e pochi momenti per fermarsi anche solo a pensare… ma forse è perché sono vecchia.
Un suggerimento alle donne che vogliono diventare imprenditrici?
Siate organizzate, pianificate e fatevi aiutare. Inoltre bisogna studiare, tanto e sempre, essere preparate. Viaggiare e conoscere più lingue è importante, così come creare una solida rete di relazioni.
Non riesce proprio a rinunciare a…?
A viaggiare. Fino ad un paio di anni fa mi lasciavano anche andare all’estero, in Croazia, nel Mar del Nord con il traghetto postale… avevo l’abbonamento al Teatro alla Fenice e una volta alla settimana dormivo a Venezia dopo gli spettacoli, o prendevo il treno per Milano o Roma per trovare altre amiche ultranovantenni. Adesso la mia famiglia si preoccupa e mi fa restare qui vicino, ma la bellezza del mare o i profumi della montagna… a quelli no, non riesco a rinunciare.
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