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Covid, ecco perché i bambini si ammalano molto meno: la scoperta

Nei piccoli sarebbe meno attiva una molecola presente nelle vie respiratorie fondamentale per la diffusione nell'organismo del virus 

IPA

Una molecola presente nelle vie respiratorie, fondamentale per la diffusione nell'organismo del virus SarsCov2, nei bambini è meno attiva: è questo il motivo per cui i piccoli si ammalano molto meno di Covid-19 rispetto agli adulti. Una scoperta che risponde a uno dei quesiti più dibattuti dall'inizio della pandemia, cioè il rapporto tra bambini e virus, e che si deve ai ricercatori del Ceinge - Biotecnologie Avanzate di Napoli e dell'Università Federico II.

Lo studio -  Mentre le aziende farmaceutiche Moderna e Pfizer hanno deciso di ampliare gli studi sul vaccino anti-Covid ai bambini di età compresa tra i cinque e gli 11 anni, il gruppo guidato da Roberto Berni Canani, docente di Pediatria dell'Università Federico II di Napoli e primo ricercatore del Ceinge, ha studiato i meccanismi di attacco del virus analizzando i campioni biologici ottenuti dalle alte vie del respiro e dall'intestino (le due principali vie di ingresso del coronavirus nell'organismo) di bambini e adulti sani. In questo modo ha scoperto che la molecola Neuropilina 1 è molto meno attiva nel tessuto epiteliale che riveste internamente il naso dei bambini. La scoperta è in via di pubblicazione sulla rivista Frontiers in Pediatrics.

La diffusione del Covid nei bambini  - La Neuropilina 1 è un recettore del virus SarsCov2, in grado di potenziare la sua entrata nelle cellule e la diffusione nell'organismo. Si tratta quindi di una molecola con un ruolo cruciale nel consentire l'attacco al recettore ACE-2, con cui la proteina spike del coronavirus si lega per entrare nelle cellule umane. "Abbiamo identificato un importante fattore in grado di conferire protezione contro il virus SarsCoV2 nei bambini - commenta Berni Canani - che si aggiunge ad altri fattori immunologici che stiamo studiando".

Che cosa può influire sul decorso grave - Rispetto alle notizie che arrivano dall'Indonesia, sull'aumento dei casi di Covid tra i bambini, conclude Berni Canani "sarebbe da capire quali sono le loro condizioni cliniche di partenza. Malnutrizione e malattie pregresse possono infatti influire sul decorso grave del Covid".

Coronavirus, il tema di una bimba: "Ho avuto paura, spero che si possa giocare presto liberi senza avere paura di abbracciarsi"

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"Oggi è il 2 marzo, sono passati 10 giorni da quando abbiamo saputo dei telegiornali che un nuovo virus è arrivato in Italia, da quel giorno abbiamo tutti molta paura”. Lo scrive Nunzia - una bambina di 8 anni residente in una delle zone del Veneto più colpite dal Covid-19 - in un commovente tema pubblicato dal papà sul gruppo Facebook 'Sei di Codogno se'. "Ormai sono 10 giorni che non vado a scuola - continua Nunzia - mi mancano i miei amici, mi manca scherzare e giocare all'ora di ricreazione. Ho avuto molta paura perché le prime persone ad ammalarsi abitavano a poca distanza da casa mia".   "Mi ricorderò di questo brutto momento per tutta la mia vita, mi ricorderò l'odore della candeggina che mamma mi fa usare sulle mani tutti i giorni. Spero che tutto questo finirà presto, che tutte le persone colpite da questo virus possano guarire presto, che si possa giocare liberi senza avere paura di abbracciarsi, senza avere paura di ammalarsi e che tutte le persone in quarantena possano essere libere di uscire dalle proprie case e sentire il sole sulla pelle", conclude la piccola.

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