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Jo Squillo: Lady Dior

La quintessenza della Maison riassunta in una borsetta, è questa la Lady Dior, una delle It Bag più sognate da ogni fashionista.

Era il 1994 quando a dirigere la Maison c'era il nostro architetto della moda, l'indimenticabile Gianfranco Ferrè.
Dopo Saint Laurent e Marc Bohan, ecco il primo Direttore Artistico a non avere lavorato direttamente con il creatore del New Look.
Ma nonostante questo, Ferrè aveva una grande connessione con il mondo di monsieur Dior, e con il suo stile fatto di materiali opulenti e rigore e precisione nel design, ad ogni collezione ne celebrava il mito.
“Come tutti gli altri capi di abbigliamento, la borsa merita un’estrema attenzione”, consigliava Christian Dior nel suo “Piccolo Dizionario della Moda”. Ed ecco allora, che ad ispirare una borsa ci pensa una sedia, quella su cui si sedevano gli ospiti delle sfilate di Christian Dior.
Si chiama “Chouchou”, ma questo nome e' destinato a non rimanere impresso nella storia della moda.
E infatti, ecco che già l'anno sucessivo, durante una visita ufficiale a Parigi, la Premiere Dame francese, Bernadette Chirac, decide di regalarne una a Lady D, Diana Spencer, la donna piu' famosa e fotografata al mondo.
Quello che succede tra Lady D e Chouchou è il classico colpo di fulmine.

Questa borsa diventa la sua preferita, l'accompagna ovunque, e così, ecco che la Maison decide di cambiarle il nome, dedicandola alla principessa. Nasce la Lady Dior.
Una vera icona di stile, che racchiude tutti i codici della pelletteria Dior: agnello lavato con impunture che compongono l’emblematico motivo cannage, una particolare lavorazione trapuntata che mescola forme tonde e quadrate e che è diventata tipica della Maison.
E poi, i manici arrotondati e l'inconfondibile charm. Sono questi i dettagli di una borsa dallo stile inconfondibile.
Se nei primi anni ’90 spopolavano zainetti, marsupi e borse a tracolla, la Lady Dior si distigueva completamente, grazie al suo corpo compatto e a scrigno squadrato.
Il successo di questa it-bag è planetario e diventa una vera icona di stile. L'abbiamo vista in “Gossip Girl”, la guida per le fashioniste di fine anni 2000, e indossata dal gotha del mondo dello spettacolo, da Marion Cotillard, che ne è stata anche testimonial, a Dita von Teese, Jessica Alba, Chiara Ferragni... Insomma, praticamente tutte!
Una borsa che da oggetto di culto si trasforma in un investimento sicuro, visto che aumenta di valore di anno in anno.
Diventa oggetto di sperimentazione artistica, dando vita al “Dior Lady Art”, un progetto che coinvolge artisti che la reinterpretano con la loro speciale lente creativa.
Nel 2020, ecco che Maria Grazia Chiuri ci mette il suo zampino, trasformandola nella Lady D Lite.
Interamente ricamata, è l'espressione dell’incredibile savoir-faire Dior.
Il suo design è il risultato di un rituale unico: la realizzazione di un ricamo tridimensionale tono su tono del motivo cannage, una meticolosa costruzione su una forma di legno e infine una finitura che lo rende più resistente alla vita quotidiana.
I dettagli in metallo - come i moschettoni, gli occhielli e una nuova versione dei charm, omaggio agli inseparabili amuleti di monsieur Dior - impreziosiscono ulteriormente questo emblema d’eleganza.
Insomma, la Lady Dior è un oggetto speciale, uno scrigno magico che racchiude i sogni di ogni fashionista.

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