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Riforma della giustizia, Di Maio: "Conte troverà una mediazione e non sarà al ribasso"

Il segretario dem Letta ostenta ottimismo: "Il governo non scricchiola"

"Tifo per la mediazione e credo che Conte riuscirà nell'intento di trovare una soluzione non al ribasso, ma che metta d'accordo le parti in causa, e che soprattutto costruisca una riforma in favore dei cittadini italiani. Quelli che esigono il diritto alla giustizia". Lo afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in merito alle tensioni nelle forze di maggioranza sulla riforma della giustizia.

"Il M5s - aggiunge poi Di Maio - sta tenendo un approccio portato avanti da Conte di ragionevolezza; non stiamo avendo un approccio ideologico sul tema della riforma della giustizia. Stiamo discutendo questo impianto, stiamo portando avanti una mediazione sull'impianto della riforma Cartabia. Io credo nelle mediazioni, credo nel fatto che si possa trovare una posizione che riesca a mettere d'accordo tutti e soprattutto a evitare che la politica discuta troppo davanti ai cittadini".

"Il governo non scricchiola". Enrico Letta ostenta ottimismo, consapevole che sulla riforma della giustizia le tensioni in maggioranza non sono ancora del tutto superate. "E' naturale che di fronte a passaggi complessi ci siano discussioni, questo è un passaggio complesso come lo sono stati altri e lo saranno altri", spiega il segretario del Pd. Il tema è ancora rovente e il timing dettato dal premier Mario Draghi, pur aperto a modifiche tecniche, ha come orizzonte quello della fiducia al ddl sul processo penale entro la prossima settimana.

Ma i margini di manovra sono, almeno per il Movimento 5 Stelle, limitati. L'impianto non si tocca - è il mantra ripetuto sia dal presidente del Consiglio che dal Guardasigilli Marta Cartabia - anche perché si parla di aggiustamenti rapidi e indolore, che a larga parte dei pentastellati non soddisfano.

E' infatti il ministro per le politiche giovanili, Fabiana Dadone, a far alzare i decibel di discussione nell'esecutivo. "Ci aspettiamo in questa settimana una discussione costruttiva in termini di miglioramenti, poi vedremo le decisioni da prendersi", spiega. E alla domanda se sul tavolo di Draghi potrebbero arrivare le dimissioni dei ministri Cinquestelle, se la riforma passasse senza le modifiche, Dadone risponde: "Credo sia una cosa da valutare assieme a Giuseppe Conte. E' un'ipotesi che sicuramente bisognerebbe valutare".

Parole che sanno di avvertimento e che irrompono in una difficile trattativa che lo stesso Giuseppe Conte sta portando avanti e lo dimostra la sua presenza a Montecitorio per tutto il pomeriggio di venerdì. Una mediazione è possibile? "Ci stiamo lavorando", taglia corto il leader 5 Stelle in pectore. E la Dadone è costretta a rettificare: "Non è nel mio stile minacciare, quindi respingo al mittente i titoli apparsi in tal senso, ma è nel nostro stile dialogare e confrontarci. Lo stanno facendo Draghi e Conte che sono due persone di alto profilo e sono certa troveranno punti di incontro. Ho fiducia nella politica e meno nel gossip".

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