DOPO LE PAROLE DI DRAGHI

Zaia, Cirio e Fedriga sulla linea Draghi: "Chi non si vaccina rischia di morire"

Veneto, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia guidano la corsa al boom di prenotazioni per i vaccini.  

E' una corsa al vaccino. Il giorno dopo l'annuncio del green pass obbligatorio nei locali pubblici le Regioni affrontano una richiesta di prenotazioni eccezionale. Ma anche le parole di Mario Draghi, "chi fa appello a non vaccinarsi fa un appello a morire", sono state un detonatore. Una risposta quella del premier al leader della Lega Matteo Salvini. Il giorno dopo le parole del premier i presidenti di Regione come Zaia (Veneto),  Cirio (Piemonte) e Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) prendono posizione.

 

Zaia (Lega) durissimo: "Chi non si vaccina può morire, è scienza" - Allo scoperto esce per primo Luca Zaia. Il Veneto vede i dati dell'epidemia peggiorare molto velocemente ma l'effetto Draghi si è cominciato a far sentire subito. "Per vaccinarsi, dalle telefonate ricevute dai call center, registriamo un assalto alla diligenza" ha detto. Il presidente del Veneto ha poi sposato la linea Draghi: "Chi non si vaccina può morire, è vero. Questo è un dato scientifico: quattro persone su dieci che finiscono in terapia intensiva perdono la vita, e ci vanno i non vaccinati. Il dato è scientifico, non è promozionale al vaccino".

Cirio (FI): "I minori possono vaccinarsi senza prenotazione" - Anche dal Piemonte arrivano notizie di boom di prenotazioni. "Le decisioni del governo hanno avuto in Piemonte l'effetto di raddoppiare le richieste per le vaccinazioni" ha detto con soddisfazione il presidente Alberto Cirio. Il numero uno della Regione ha annunciato che da lunedì in Piemonte si aprirà una via preferenziali per i ragazzi che vogliano vaccinarsi. "Per tutti i giovani dai 12 ai 19 anni sarà possibile recarsi in tutti gli hub vaccinali del Piemonte senza prenotazione ed essere vaccinati", ha detto Cirio.

Fedriga (Lega): "Giusto avere dubbi, i vaccini vanno spiegati meglio" - A mediare ci pensa Massimiliano Fedriga nella doppia veste di presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni. "E' importante accompagnare il Paese, vedo una tensione che mi preoccupa, uno scontro fra bande - ha detto Fedriga a Radio anch'io -. Non bisogna accusare nessuno e non bisogna mettere sulla graticola chi non vuole vaccinarsi, ma occorre spiegare". "Io mi sono vaccinato appena possibile, ho partecipato immediatamente alla campagna vaccinale", ha aggiunto Fedriga. "Questo perché significa proteggere me stesso, la mia famiglia e i miei figli. "Oggi siamo alla follia perché si dice 'cosa mi potrà succedere con il vaccino' ma non si considerano gli effetti del Covid. Effetti che sono gravi, anche quelli successivi alla guarigione dalla malattia" ha aggiunto per poi difendere Salvini: "Buttare ogni frase come uno scontro tra persone e tra partiti è sbagliato. Legittimamente possono esserci posizioni diverse, Salvini non ha mai detto non vaccinatevi, ha detto concentriamoci sulle categorie fragili" ha sottolineato il presidente.