L'enclave spagnola

Melilla: il muro tra Africa ed Europa dove si scontrano diritti umani e clandestinità

L'enclave spagnola sulle coste del Marocco è stata assaltata dai migranti che cercano di entrare in Europa, anche a rischio di scontri e violenze con la Guardia Civil spagnola

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Recintata da una barriera di 12km, con il lato orientale che si affaccia sul Mar Mediterraneo e il resto della città in territorio marocchino, Melilla è una città autonoma spagnola. Il confine terrestre tra Melilla e l'entroterra marocchino è isolato attraverso un muro alto 7 metri e sorvegliato, allo scopo di contenere l'ingresso di immigrati nell'enclave che, in quanto territorio spagnolo, garantisce ulteriore libero accesso all'area europea delle nazioni aderenti al trattato di Schengen.

Un territorio spagnolo in terra marocchina - Il 17 settembre 1497 è la data in cui gli spagnoli arrivarono a Melilla per la prima volta, occupando la città; da allora il Marocco ha tentato ripetutamente di annettere Melilla. Qui convivono la comunità spagnola, prevalentemente cattolica, quella berbera, a maggioranza musulmana e una comunità ebraica discendente dagli ebrei del Nord Africa, ma la città è nota soprattutto per essere, insieme a Ceuta, una porta verso l’Europa. La principale frontiera terrestre è Beni Ensar (a sud-est della città) dove vengono controllati i documenti delle persone dirette in Europa e verso la penisola spagnola. Alla frontiera di Melilla da anni si svolgono degli scambi commerciali tra Spagna e Marocco senza dazi (solo se le merci vengono trasportate a mano, da qui il soprannome di Porteadoras) di cui le donne marocchine sono i maggiori venditori. Infine dalla frontiera passano poi ogni giorno dai 25mila ai 30mila lavoratori marocchini che entrano in città per lavorare. 

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La valla, il muro tra Africa ed Europa - La doppia barriera che circonda la città è dotata di un'illuminazione ad alta intensità, di un sistema di videocamere di vigilanza a circuito chiuso e strumenti per la visione notturna. Nel settembre 2005, si registrò un tentativo massiccio di migrazione verso l'Europa, che causò la morte di molti migranti sotto i colpi di arma da fuoco della polizia marocchina. Da allora, si sono ripetuti tentativi più o meno riusciti di scavalcamento in gruppo con molti episodi anche mortali di violenza da parte dei migranti e contro di essi. L'obiettivo principale della barriera è quello di evitare l'ingresso clandestino in Europa dei migranti sub-sahariani. 

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Testimoni denunciano la violazione dei diritti umani - Molti dei migranti che tentano "il salto" de la Valla vivono nella vicina foresta di Gurugu, in Marocco, in attesa di riuscire a scavalcare la barriera, ma secondo l'associazione marocchina Amdh (Association marocaine des droits humains) il Marocco effettua periodicamente delle retate a Gurugu, utilizzando forze ausiliarie marocchine, un corpo paramilitare alle dipendenze del Ministero dell'Interno, violando sistematicamente i diritti umani. 

Chi c’è dietro agli assalti organizzati alla frontiera - Il quotidiano spagnolo El Pais, che ha avuto accesso a un rapporto confidenziale della Guardia Civil, ha rivelato che dietro agli assalti di gruppo alla barriera, c’è il volto oscuro delle mafie che controllano il traffico di persone fra Marocco e Spagna. Secondo la polizia spagnola, i gruppi criminali pagano 200 dirham marocchini (circa 18 euro) a persona per tentare l’assalto.

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Migrazioni in continuo aumento -  Alle 9 del mattino del 21 Ottobre 2018 300 migranti hanno assaltato il confine tra Marocco e Spagna: sono stati registrati un morto per arresto cardiaco e feriti fra i poliziotti. Si tratta del secondo assalto di gruppo del 2018 avvenuto a Melilla: il primo è stato compiuto il 6 gennaio 2018, quando più di 300 migranti tentarono di entrare in territorio spagnolo e circa 200 finirono in Spagna. 19 Gennaio 2021: in mattinata circa 150 migranti clandestini hanno tentato di entrare a Melilla e nonostante l'intervento delle forze dell'ordine di Spagna e Marocco, 87 migranti sono riusciti a superare la barriera e sono entrati in territorio spagnolo. Il 21 Maggio 2021, per la quarta notte consecutiva, a Melilla è intervenuto anche l’esercito per bloccare l’ingresso clandestino di decine di persone. Il 15 giugno 2021 il confronto tra circa 150 migranti e forze di sicurezza è stato violento: i primi si sarebbero armati di bastoni e avrebbero lanciato pietre in direzione delle forze dell’ordine, che avrebbero reagito a loro volta, lasciando una ventina di feriti da ambo le parti. Lunedì 12 luglio 2021 119 migranti sono riusciti ad entrare nella città autonoma, mentre il resto delle persone che hanno provato ad entrare nell’enclave, un altro centinaio circa, è stato fermato dalle guardie sul lato marocchino del confine. Infine il 22 Luglio 2021, poco prima delle 7 del mattino, più di 230 migranti sono riusciti a entrare in territorio spagnolo saltando la barriera. Si tratta di uno dei salti di massa della barriera che hanno coinvolto più persone negli ultimi anni.