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Fico a Confindustria: "No al green pass per andare a lavorare" | E Landini: "Quella proposta è una forzatura"

Il leader della Cgil: "Spero sia colpa del caldo". Viale dell'Astronomia auspica infatti l'obbligo del lasciapassare anche in azienda. Ma Landini replica: "Pensino ai licenziamenti"

Il presidente della Camera Roberto Fico boccia la proposta di Confindustria sull'obbligo del green pass nei luoghi di lavoro. "Ho sentito la proposta e non  mi trovo d'accordo", taglia corto.  Un secco no all'idea arriva anche dal segretario della Cgil Maurizio Landini, che dice di sperare che dietro quella proposta ci sia "il caldo". "In questo anno di pandemia i lavoratori sono sempre andati in fabbrica in sicurezza - aggiunge -. Rispettando i protocolli e le norme di distanziamento. Non sono le aziende che devono stabilire chi entra e chi esce". 

"Una forzatura l'idea di Confindustria" - In un'intervista alla "Stampa", il leader della Cgil continua: "Certamente una scelta di questo tipo la può compiere solo il governo. I lavoratori sono stati i primi, durante la pandemia, a chiedere sicurezza arrivando addirittura allo sciopero per ottenerla. Io mi sono vaccinato e sono perché tutti si vaccinino. Ma qui, diciamolo, siamo di fronte a una forzatura. Non va mai dimenticato che i lavoratori sono cittadini e hanno i diritti e i doveri di tutti i cittadini. Confindustria, piuttosto, si preoccupi di far rispettare gli accordi contro i licenziamenti". 

Guerra: "No a decisioni unilaterali dei datori di lavoro" - Sulla questione è intervenuta anche la sottosegretaria all'Economia Cecilia Guerra che, a Coffee Break, ha sottolineato che sui luoghi di lavoro "le decisioni vanno prese congiuntamente" e che non ci possono essere decisioni unilaterali dei datori di lavoro.  

Coldiretti: "Con l'obbligo del Green pass a rischio le forniture di cibo" - A mettere in guardia contro le conseguenze di un eventuale green pass sul lavoro è anche Coldiretti, secondo cui l'obbligo mette a rischio le forniture alimentari del Paese in una situazione in cui solo la metà della popolazione è completamente vaccinata e ci sono grandi difficoltà per l'arrivo di stagionali dall'estero, dai quali dipende un quarto dei raccolti made in Italy. 

La proposta di Viale dell'Astronomia - La proposta lanciata da Confindustria è infatti proprio quella di non permettere di lavorare ai non vaccinati, con il rischio di una sospensione dello stipendio o di un cambio di mansione. In questo senso gli industriali hanno avanzato l'idea di estendere l'utilizzo del green pass anche in azienda, come si legge nell'e-mail inviata dal direttore generale Francesca Mariotti alle strutture di Confindustria. 

Il testo - "Al fine di tutelare i lavoratori e lo svolgimento dei processi produttivi nel pieno rispetto delle libertà individuali - dice il documento -, Confindustria ha proposto l'estensione dell'utilizzo delle certificazioni verdi per accedere ai contesti aziendali/lavoristici, avviando interlocuzioni con il governo ai fini di una soluzione normativa in tal senso". 

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