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Gb: una ricerca su Red Dead Redemption 2 dimostra come prendersi cura degli animali

Lo studio ha mostrato come l’alto livello di dettaglio delle specie animali contenute nel videogioco, abbia aiutato gli utenti a riconoscerli e comprenderli meglio

© IGN

È indubbio che numerosi videogiochi celino, anche dietro a storie che sembrano al limite del reale, dei significati molto profondi ed educativi. Tra questi si pone Red Dead Redemption 2, uno dei titoli più amati al mondo, che pone i giocatori all’interno di un vasto scenario open-world del West americano alla fine del 19° secolo dove, oltre alle tipiche scorribande, come saccheggiare treni, sparare ai membri delle bande rivali o rubare cavalli, si può imparare anche molto sulla natura. E uno studio proveniente dal Regno Unito lo ha dimostrato, riconoscendone il potenziale culturale con cui i giocatori hanno imparato a rispettare di più l’universo faunistico.

Il team di ricerca ha intervistato 586 volontari di 55 paesi diversi, 444 dei quali avevano giocato al gioco d'azione open-world, scoprendo che coloro che avevano acquisito più esperienza all’interno della trama si sono rivelati più bravi a identificare gli animali appartenenti al mondo reale mostrati loro in foto

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Il merito di questi risultati va attribuito alle circa 200 specie di animali, ricreate in modo realistico all’interno del gioco, con le quali si può interagire (o che possono essere cacciate) e che assumono comportamenti simili a quelli assunti in natura. "Il livello di dettaglio in Red Dead Redemption 2 è notoriamente alto, e questo è certamente il caso se ci si riferisce alle specie animali", ha spiegato la scienziata sociale ambientale e antro-zoologa Sarah Crowley dell'Università di Exeter, in Inghilterra.

La ricerca pubblicata sulla rivista scientifica People and Nature, ha descritto come i partecipanti abbiano dovuto identificare 15 specie reali presenti nel gioco attraverso una serie di fotografie, tra cui il cervo dalla coda bianca, il coniglio, la tartaruga alligatore, lo storione del lago, l'iguana verde, la rana toro americana e la ghiandaia blu. "Molti degli animali non solo hanno un aspetto e un comportamento realistico, ma interagiscono tra loro. Gli opossum giocano a fare i morti, gli orsi bluffano e le aquile cacciano i serpenti", ha proseguito la Crowley.

Quando alla fine dell’esperimento è stato presentato un quiz a risposta multipla su questi animali, i giocatori di RDR2 hanno ottenuto un punteggio medio di 10 su 15 domande, mentre quelli senza alcuna esperienza del gioco hanno avuto un punteggio medio di 7. La differenza è apparsa più rilevante riguardo a quelle specie che si sono effettivamente rivelate utili nel gameplay, come i pesci che possono essere catturati e mangiati.

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Il gruppo di coloro che avevano completato la trama principale del gioco (circa 40-60 ore) e di quelli che avevano giocato al gioco più di recente, hanno ottenuto i punteggi più alti. I giocatori hanno anche riferito di aver effettivamente imparato qualcosa sul comportamento degli animali e sull'ecologia attraverso la trama

"Il gioco presenta un paio di specie che ora sono molto più rare, e una in particolare, il parrocchetto della Carolina, che è estinta", ha riferito l'ecologo Matthew Silk, dell'Università di Exeter. "La caccia ha avuto un ruolo cruciale nell'estinzione dell'animale. Se i giocatori sparano a questa specie all’interno del gioco, vengono messi a conoscenza del fatto che se continuano a ucciderla, la specie si estinguerà, evidenziando le conseguenze ambientali delle azioni dei giocatori.

Il team dietro lo studio sostiene che i giochi siano scarsamente esplorati e utilizzati come metodi di insegnamento, e che ecologisti e conservazionisti dovrebbero iniziare a prendere seriamente in considerazione titoli come Red Dead Redemption 2 quando si tratta di aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sul mondo naturale.

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Con molte specie attualmente in una posizione delicata e precaria in termini di sopravvivenza futura e ampie parti del nostro pianeta che stanno lentamente diventando più inospitali, i videogiochi potrebbero essere uno dei metodi utilizzati per incoraggiare le persone ad avere più cura dell’ambiente circostante.

"Sappiamo che molti giocatori apprezzano il realismo, quindi i produttori di giochi potrebbero essere interessati a vedere questi risultati, sebbene ci rendiamo conto che non sono stati progettati per essere educativi", ha affermato il biologo Ned Crowley. "Non ci aspettiamo che i franchise a grande budget includano messaggi sulla conservazione, ma gli educatori e gli ambientalisti potrebbero cercare di comprendere come alcune tecniche utilizzate nei giochi possano diventare più coinvolgenti per il pubblico e avere ricadute in termini di significato che vadano al di là del gioco in se stesso".