ITALIA SEMPRE PIU' CALDA

Clima, dal 2050 l'inverno durer� dalle due alle tre settimane in meno

Uno studio austriaco rivela che la prima nevicata della stagione arriver� pi� tardi e la neve si scioglier� prima. Intanto l'Italia � sempre pi� calda

Nel 2050 l'inverno durer� in media 2-3 settimane in meno, la prima nevicata della stagione arriver� pi� tardi e la neve si scioglier� molto prima. A rivelarlo � uno studio condotto dal professore Ulrich Strasser dell'universit� di Innsbruck, che ha analizzato i dati sul clima degli ultimi 120 anni. Intanto l'Italia si sta scaldando pi� velocemente della media globale, con un aumento di 1,45 gradi rispetto al trentennio 1971-2000.

La "scomparsa" dell'inverno - Analizzando i dati degli ultimi 120 anni, si evince che dal 1980 nevica sempre meno e non si intravede nessun cambio di tendenza. E pensare che fino a una trentina di anni fa si registravano inverni record, con lunghi periodi di neve anche a bassa quota. A preoccupare � anche il graduale aumento della temperatura media: d'inverno ormai solo raramente fa davvero freddo.

Italia sempre pi� calda - Il nostro Paese si sta scaldando pi� velocemente della media globale delle altre aree della Terra, con un aumento di 1,45 gradi centigradi rispetto al trentennio 1971-2000. La misurazione pi� alta mai registrata, se si considera che l'aumento riscaldamento medio globale nel 2014 � stato di circa 0,46 gradi rispetto allo stesso periodo.

A fare un'analisi della situazione � Stefano Caserini, docente di mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano, che afferma: "� normale che in un territorio pi� piccolo ci siano massimi di temperatura pi� elevati, ma la tendenza del riscaldamento globale per l'Italia � una volta e mezzo quella della media delle terre emerse e il doppio di quella di tutto il Pianeta".

Dati allarmanti di una tendenza al riscaldamento causata - secondo l'esperto di Italian climate network - dalle emissioni e nei combustibili fossili. Per aiutare il pianeta, spiega Caserini, il primo passo sarebbe quello di "lasciare sottoterra tre quarti dei combustibili fossili conosciuti".