UNA RICERCA ITALIANA

Contro lo smog arrivano le barriere di piante che accumulano la CO2

Per combattere l'inquinamento atmosferico il Cra ha pianificato l'inserimento in citt� di otto arbusti mediterranei che "mangiano" metalli pesanti e particolato

Pareti di alloro e corbezzolo per abbattere metalli pesanti e CO2 nell'aria. Per combattere l'inquinamento atmosferico il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Cra) ha previsto l'inserimento nei tessuti urbani di otto piante anti-smog. Si tratta di arbusti mediterranei in grado di accumulare CO2 e particolato atmosferico, riducendo l'uso dei combustibili fossili di circa 18 kg/anno per ciascun albero.

Otto alleati naturali - Il progetto del Cra � finanziato dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) e basa la sua "forza" anti-smog su otto gruppi di piante di habitat mediterraneo: ilex, viburno, viburno lucido, corbezzolo, fotinia, alloro, eleagno, ligustro. La predisposizione delle barriere terr� conto delle zone cittadine in cui si concentrano maggiormente traffico, impianti termici e combustioni di tipo industriale, al fine di attenuare le esalazioni di sostanze nocive come polveri sottili e metalli pesanti.

Una "forza" anti-smog - La piantagione anti-smog � risultata particolarmente efficace perch�, oltre alla riduzione diretta dell'anidride carbonica, � in grado di migliorare il microclima e ridurre l'uso dei combustibili fossili di circa 18 chili all'anno per ciascun albero. Ciascuna pianta messa a dimora in ambiente urbano svolge un'azione di riduzione della CO2 equivalente a quella di 3-5 alberi forestali di pari dimensioni.

Eleagno miglior "accumulatore" - Il piombo, uno degli elementi pi� pericolosi per la salute umana, viene intercettato in maniera diversa dalle diverse specie di piante: tra queste, i maggiori valori di deposito fogliare sono stati riscontrati nell'eleagno, nel ligustro e nel viburno lucido. I test hanno mostrato che il deposito di inquinanti sulle foglie � progressivamente aumentato tra giugno ed agosto, in un periodo di assenza di piogge, mentre � diminuito con il verificarsi dei primi eventi piovosi autunnali che, evidentemente, hanno dilavato parte del deposito. Dall'analisi microscopica del PM sulle foglie � emerso che l'eleagno � il miglior accumulatore, con lo 0.60 % dell'area fogliare "coperta", mentre il ligustro, con lo 0.27 %, ha registrato il valore pi� basso.