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Zaki, prorogato il carcere | Amnesty: il governo invita ancora al silenzio?

Primo interrogatorio per lo studente, in carcere da 17 mesi. Dopo il secondo voto del nostro Parlamento in suo favore arriva l'ennesima proroga della custodia cautelare a Il Cairo

Amnesty Italia si rivolge al governo italiano dopo l'ennesima proroga della custodia cautelare a Il Cairo per Patrick Zaki, sottoposto per la prima volta a un interrogatorio dalle autorità giudiziarie egiziane. "Mi chiedo - dice il portavoce Riccardo Noury -, se anche dopo il secondo voto del Parlamento in suo favore il governo italiano continuerà a invitare alla cautela e al silenzio o prenderà qualche iniziativa". 

Custodia cautelare prolungata - Ad esempio, suggerisce Noury, "convocando l'ambasciatore d'Egitto in Italia per esprimere il proprio scontento". La custodia cautelare per il giovane, allievo dell'università Alma Mater di Bologna, è stata infatti prolungata di altri 45 giorni dalle autorità giudiziarie a Il Cairo.

Primo interrogatorio dopo 17 mesi di carcere - A riferire dell'interrogatorio sono stati su Facebook gli attivisti del gruppo "Patrick libero", i quali hanno specificato che i magistrati hanno sentito lo studente, in carcere da 17 mesi, per oltre due ore interrogandolo in merito alle sue passate attività. 

Zaki venne arrestato a febbraio 2020 per propaganda sovversiva su Internet e l'esito dell'ennesima udienza è stato comunicato da Lobna Darwish, una rappresentante dell'ong Eipr, l'Iniziativa egiziana per i diritti personali. 

Ennesima udienza - "Ci sono volute 48 ore per conoscere un esito che purtroppo molti davano per scontato - afferma ancora il portavoce di Amnesty Italia -, una sentenza ancora una volta crudele, che farà aumentare fino a oltre un anno e mezzo la detenzione senza processo e senza possibilità di difendersi". 

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