Sono belle da vedere, deliziose di sapore e persino amiche della linea perché contengono poche calorie; in più sono ricche di sostanze preziose e ci danno perfino una mano ad abbronzarci: insomma, le albicocche sono uno dei regali più dolci della stagione estiva. Scopriamo le loro proprietà e tante buone ragioni per portarle in tavola spesso e volentieri.
IDENTIKIT – Il nome botanico dell’albicocca è Prunus armeniaca; la pianta appartiene alla famiglia delle Rosacee, la stessa delle ciliegie, delle prugne, delle pesche e delle mandorle. La pianta dell'albicocco è originaria della Cina nordorientale, vicina ai confini con la Russia: ha un’antica storia, dato che era già conosciuta 5000 anni fa. Dalla sua regione di origine ha cominciato a diffondersi verso ovest attraverso l'Asia centrale sino ad arrivare in Armenia: la leggenda vuole che qui sia stata "scoperta" da Alessandro Magno. Anche se I Romani la conoscevano, la sua diffusione in Europa è dovuta soprattutto agli Arabi: infatti il termine "albicocca" deriva dalla parola araba al-barqūq.
TANTE VITAMINE – Le albicocche sono molto ricche di vitamine, in particolare la B, la C, e la PP. Ma soprattutto sono una fonte importante di carotenoidi, precursori della vitamina A. Ne sono così ricche, che duecento grammi di frutto fresco sono sufficienti a fornire ad un adulto l’intero fabbisogno giornaliero di questa vitamina. Ma non finisce qui: le albicocche contengono anche molti sali minerali tra cui in particolare potassio, magnesio, calcio, zinco, ferro e acido folico: sono quindi utili per combattere il senso di spossatezza e di stanchezza che a volte ci coglie nelle giornate calde. Sono anche ricche di acido abscissico (Aba), un fitormone che concorre al controllo dei livelli di zucchero nel sangue. Sono anche ricche di pectina, una fibra solubile che favorisce il transito intestinale.
SULLA BILANCIA – Un paio di albicocche possono costituire un ottimo spuntino anche per chi sta seguendo un regime ipocalorico: cento grammi di frutto contengono infatti appena 28 calorie e possiamo quindi concedercele a colazione, nella macedonia o a merenda. Il loro buon sapore dolce contribuisce a soddisfare il desiderio di dolce e placa la fame nervosa. Il suo contenuto di potassio (tre albicocche sono sufficienti per garantirsi il fabbisogno giornaliero di questo macroelemento) è molto utile per contrastare la ritenzione idrica: Il potassio infatti è antagonista del sodio, che invece fa trattenere i liquidi, e ha perciò un effetto drenante.
SOTTO IL SOLE – Come si vede a colpo d’occhio grazie al loro brillante colore arancione, le albicocche sono molto ricche di betacarotene, una sostanza che stimola la produzione di melanina e quindi favorisce l’abbronzatura. Il betacarotene ka inoltre la capacità di contrastare l’azione di alcuni enzimi che danneggiano o distruggono il collagene, una delle proteine che conservano l’elasticità della pelle e la tonicità dei tessuti. Mangiare albicocche contribuisce quindi a conservarci una pelle fresca e luminosa, dall’aspetto compatto.
IN CUCINA – Le albicocche sono deliziose, versatili e si prestano a mille utilizzi in cucina. Possono essere usate per preparare succhi di frutta, marmellate, gelatine; possono essere sciroppate, inserite nell’impasto per biscotti, possono guarnire le crostate oppure entrare nella torta Sacher e in alcuni liquori.
FRESCHE, SECCHE O SCIROPPATE?– Quando la stagione ci mette a disposizione il frutto fresco è bene approfittarne, riservando il consumo di albicocche secche alle situazioni in cui è difficile o poco pratico portarle con noi. Le albicocche secche, ben confezionate in igieniche buste sigillate, sono ideali invece da portare con sé, o per il consumo nei mesi invernali. Possono costituire un ottimo spuntino e persino uno stuzzichino con poche calorie da accompagnare all’aperitivo. Se è possibile, è opportuno preferire le varietà bio, per evitare che contengano biossido di zolfo, utilizzato a volte come conservante. Le albicocche sciroppate sono molto dolci di sapore, perché sono immerse in un liquido zuccherino e hanno un apporto calorico decisamente più rilevante del frutto fresco. Possiamo usarle in inverno, quando è più difficile reperirle fresche, per guarnire un dolce, un gelato, o per arricchire una macedonia, ma senza perdere di vista il loro peso sulla bilancia.