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Giardini privati: ecco i cinque più belli d'Italia, tutti da visitare

Cinque tappe alla scoperta dei giardini privati più belli del nostro Paese

I cinque giardini privati più belli d'Italia

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Castello di Duino, Trieste
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Castello di Duino, Trieste
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Villa della Pergola, Savona, ph A. Le Mure
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Villa della Pergola, Savona, ph A. Le Mure
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Castello di Celsa, Siena
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Castello di Celsa, Siena
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Labirinto della Masone, Fontanellato
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Labirinto della Masone, Fontanellato
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Villa Tasca, Palermo
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Villa Tasca, Palermo
Cinque tappe alla scoperta dei giardini privati più belli del nostro Paese

Dopo la top five dei giardini pubblici italiani, ecco che Il network “Il Parco più Bello” rivela i primi cinque classificati del settore giardini privati. Essi compongono un percorso da Nord a Sud della Penisola per scoprire meravigliosi luoghi storici e contemporanei, oasi romantiche e collezioni botaniche di ineguagliabile bellezza. Dalla Liguria alla Sicilia ecco questi tesori “green”.

Castello di Duino, Trieste (Friuli Venezia Giulia) - Il Castello di Duino, eretto nel XIV secolo sulle rovine di un avamposto militare romano, sorge in una pittoresca e panoramica posizione, su un carsico sperone roccioso a precipizio sul mare, con una strabiliante veduta del golfo di Trieste. Non passa inosservato il parco impreziosito dai suoi viali romantici, dalle terrazze e dagli spalti aperti sull'immensità del mare, dove si possono ammirare fiori di ogni specie che costituiscono pittoreschi e suggestivi giochi cromatici nella classica vegetazione mediterranea. Molti fiori vengono cambiati stagionalmente e ciclicamente in modo che l’ospite possa ammirare il Castello e la vegetazione che lo circonda in una veste sempre nuova ed unica. In prossimità della splendida passeggiata intitolata al poeta Rainer Maria Rilke, il parco del Castello di Duino si snoda su vari livelli con distese e cascate policrome di fiori di ogni qualità che formano suggestive macchie di colore e fanno da sfondo a statue e all’antico pozzo con l’emblema della famiglia. Il parco del Castello, inizialmente progettato dalla principessa Marie von Thurn und Taxis, è stato poi rinnovato dal principe Raimondo della Torre e Tasso nel 1954. Vengono piantati annualmente più di 21.000 fiori a rotazione periodica: come Nuove Guinee, zigne nane, begonie, ageratum, alissum,… Vista la rara bellezza del suo parco, il Castello è stato scelto come location per film e servizi fotografici.

Giardini di Villa della Pergola, Alassio, (Liguria) - Con il loro affaccio impareggiabile sull'intero Golfo di Alassio e sull'isola Gallinara, i Giardini affondano le radici alla fine dell'Ottocento, strettamente legati alla storia della comunità inglese ad Alassio e in Liguria, meta da allora di visitatori da tutto il mondo: William Scott già nel 1906 li definiva “una delle meraviglie della Riviera, degno rivale dei giardini di Sir Thomas Hanbury a La Mortola”. I Giardini sono oggi un esempio di parco interamente preservatosi nella sua estensione originaria dove è possibile apprezzare la tipica vegetazione mediterranea insieme a piante rare della flora esotica. Il restauro ha coinvolto i 22 mila metri quadrati dei Giardini con un'attenzione particolare al recupero, alla conservazione e all'arricchimento delle rinomate collezioni botaniche tra cui quella dei Glicini, la più importante in Italia con ben 34 varietà differenti, e degli Agapanthus, una collezione unica in Europa con circa 500 varietà diverse. Presenti anche le nuove acquisizioni, come il boschetto dei Mirti Secolari: provenienti dalla Sicilia, le maestose piante, a dimora insieme a mirti comuni. In un percorso di profumi e colori si passeggia tra fioriture stagionali di tumbergie, spiree, ortensie quercifoglie, oleandri, pelargoni odorosi, bouganvillee, dature, bignonie, solanum e gelsomini, ginkgo biloba, canfore, con arbusti e piante che creano macchie colorate come buccinatorie, oleandri, solanum, bignonie, rose antiche e moderne, fiori di loto e ninfee che vivono nei laghetti e nelle fontane del parco e che attraggono visitatori da tutto il mondo. Oggi il parco è ritornato agli antichi fasti dei Dalrymple e degli Hanbury, una delle meraviglie botaniche della Riviera e del Mediterraneo.

Labirinto della Masone, Fontanellato (Emilia Romagna) - Il Labirinto, inaugurato nel giugno 2015, è un parco culturale progettato da Franco Maria Ricci nella sua tenuta di campagna di Fontanellato, nei pressi di Parma, insieme agli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto. Il labirinto, che copre otto ettari di terreno, è stato realizzato interamente con piante di bambù di 200 specie diverse.  Il complesso ospita spazi culturali per più di 5.000 metri quadrati, destinati alla collezione d’arte (circa 500 opere dal Cinquecento al Novecento) e a una biblioteca dedicata ai più illustri esempi di tipografia e grafica, tra cui molte opere di Giambattista Bodoni e l’intera produzione di Alberto Tallone. Completano questa collezione i libri curati da Franco Maria Ricci in cinquant’anni di attività, acquistabili al bookshop, e uno spazio dedicato alle mostre temporanee, a convegni ed eventi culturali. Al centro del labirinto, una piazza di duemila metri quadrati contornata da porticati e ampi saloni ospita concerti, feste, esposizioni e altre manifestazioni culturali. Prospiciente la piazza, una cappella a forma piramidale ricorda il labirinto come simbolo di fede.  Ci sono, per i visitatori, anche una caffetteria, un ristorante e uno spazio gastronomico parmigiano, curati dallo chef stellato Massimo Spigaroli.

Castello di Celsa, Siena (Toscana) - Il Castello si erge lungo la via secondaria della via Francigena che da Colle Val d’Elsa porta a Siena. Il nucleo originale risale al XIII secolo, ma fu nel XVI secolo che la famiglia senese dei Celsi volle rinnovare ed abbellire il castello trasformandolo in residenza con il contributo dell’architetto Baldassarre Peruzzi. Antistante il castello vi è il giardino all’italiana, cui si accede attraverso un cancello inquadrato da pilastri ornati da capitelli e vasi lapidei, delimitato da due piccole facciate settecentesche, che nascondono da un lato un’abitazione, dall’altro una limonaia. Sul lato opposto all’ingresso è situata una peschiera semicircolare, circondata da una balaustra a colonnine che funge da belvedere verso il grandioso paesaggio. Il giardino è scandito da otto geometriche aiuole di bosso, riproducenti lo stemma della famiglia Aldobrandini. Dopo la seconda guerra mondiale è stata infatti Luisa Aldobrandini, giardiniera appassionata ed esperta, a piantare la siepe di cipressi che porta alla peschiera ridando alle aiuole del giardino all’italiana la loro originaria impronta formale. Sul lato nord-est del Castello si apre un vasto prato attraversato da un viale di siepi di cipresso, modellate a forma di parapetti ondulati, che conduce ad una grande peschiera semicircolare, oltre la quale si estende il bosco. Nei viali del bosco, che in primavera si ricoprono di ciclamini e di orchidee selvatiche, sono alcune opere di arte contemporanea che si fondono perfettamente nel contesto naturale.

Villa Tasca Palermo (Sicilia) - Il primo nucleo della villa si identifica con il Palagio di Don Louiso di Bologna, barone di Montefranco, costruito fra il 1555 e il 1559; è una delle prime testimonianze della ripresa di quella tradizione residenziale suburbana derivata dalla mitica stagione dei solatii normanni. La residenza si configurava come una semplice torre, un piccolo casino di caccia privo di camino. Con Don Pietro Lanza e Stella principe di Trabia e duca di Camastra, nel XVIII secolo, il nuovo giardino con parterre diventa una trasposizione, in piena epoca dei Lumi, di quello all’italiana, per la quale dominano disegni geometrici elementari: sei riquadri, con al centro fontane con zampilli; solo nel 1851, Don Giuseppe Lanza e Branciforte ordina la sostituzione degli alberi ornamentali con colture di storica importanza economica per la Sicilia, seguendo un preciso programma di riconversione produttiva della tenuta. Ma sarà con il successore, il conte Lucio Mastrogiovanni Tasca, pochi anni dopo, che si avrà la sua trasformazione nell’odierno giardino d’acclimazione, interpretando, in chiave mediterranea, il gusto irregulier: concepito paesaggisticamente con piante e specie disposte liberamente e riunite in collezioni estetiche, il giardino si arricchirà dei più moderni ritrovati tecnici del giardinaggio e si adornerà di numerose statue ed opere dal gusto classico, che fungono da metafora del Grande Segreto delle leggi che regolano l’origine e la vita dell’universo.

Per maggiori informazioni: www.ilparcopiubello.it

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