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Raffaella Carrà, prima della morte la donazione della sua palestra alla Confraternita della Misericordia

A ricordarlo è il governatore, che su Facebook ha condiviso uno scatto con la regina della televisione: "Anche in quell'occasione ha voluto nascondere il suo segreto"

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Un momento di grande altruismo immortalato e racchiuso in una fotografia. Raffaella Carrà, occhiali scuri e mascherina sul volto, insieme a Roberto Cerulli, governatore della Confraternita della Misericordia di Porto Santo Stefano, vicino Grosseto. L'immagine è stata scattata in occasione della donazione da parte della regina della televisione della palestra dove si allenava quando  si trovava all'Argentario. "Così potrete farci le vostre attività", ricorda Cerulli in un post Facebook dove la confraternita si unisce alle tante altre manifestazioni di affetto per la scomparsa della donna. 

"Ci incontrammo dal suo notaio a Roma e anche in quell'occasione la sua presenza si caratterizzò dall’accoglienza, dalla disponibilità e dalla dolcezza". Tra le parole d'affetto, il governatore della Misericordia lascia spazio però anche a "uno strano presentimento. Nonostante la sua dinamicità di sempre, rimase con gli occhiali scuri e la mascherina per tutto il tempo. Sembrava che volesse nascondere qualcosa...e forse, alla luce di questa tragedia, penso volesse tenere per sé il brutto segreto e non mostrarlo a nessuno". 

Un'azione sicuramente non insolita - Raffaella Carrà aveva contribuito ad aiutare la Confraternita anche in altre occasioni, dal disastro della Concordia al terremoto de L'Aquila -  ma passata sottotraccia proprio per sua volontà. Tanto che alla domanda di Cerulli sulla possibilità di rendere pubblica la donazione con un comunicato stampa, rispose in maniera evasiva affermando che quello "non era il momento". 

Come gesto di riconoscenza, "le donammo un quadro con uno scorcio bellissimo di Porto Santo Stefano". Sulla destra dell'opera, realizzata da uno dei ragazzi dell'associazione, una dedica speciale: “A Raffaella Carrà, quale piccolo segno di riconoscenza e gratitudine da parte di ogni volontario che, grazie al suo gesto, trova lo stimolo per un rinnovato impegno di servizio a favore dei sofferenti e bisognosi". 

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